Macerata, UniMC presenta "lo scrigno della memoria" per riflettere su stermini e totalitarismi
Obiettivo della rassegna è trasmettere al mondo della scuola e dell’Università la conoscenza sia del più efferato crimine contro l’umanità del XX secolo, commesso dal nazifascismo, offrendo gli strumenti didattici adeguati all’insegnamento della Shoah, sia del massacro delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, per mano dei partigiani jugoslavi di Tito, e dell’Holodomor, l’altro grande sterminio che ha funestato il XX secolo a partire dal disegno criminale di Stalin della “dekulakizzazione” dei contadini ucraini.
Primo appuntamento il 27 e il 28 gennaio con il seminario “Tenere viva la memoria nel processo di pace: in memoria di Piero Terracina”. Interventi di testimoni ed esperti saranno arricchiti da due performance artistiche.
Il 3 febbraio sarà dedicato, invece, alla Giornata del Patrimonio Artistico e Culturale Ebraico, affinché la conoscenza del mondo ebraico non si esaurisca nella storia della Shoah, con la presentazione dei volumi “Il senso dei precetti” di Menahem Recanati e “Ricette e precetti” di Miriam Camerini.
E’ anticipata al 7 febbraio la celebrazione del Giorno del Ricordo con la tavola rotonda sulla tragedia delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Parteciperanno studiosi e testimoni dell’esodo. In conclusione, la rappresentazione di radioteatro “Quell’enorme lapide bianca” a cura di Luca Violini.
Il programma completo è on line su www.unimc.it e “Sentieri linguistici”. Responsabile scientifica e organizzativa delle prime due giornate è Clara Ferranti, UniMC, con la collaborazione di Filippo Davoli, direttore de “Nuova Ciminiera”, mentre il Giorno del Ricordo è a cura di Ettore Pelati, Associazione Controvento-Aps.
“Pur trattandosi di eventi storici diversi - spiega la professoressa Ferranti - essi sono legati dal filo rosso della violenza e della malvagità di cui l’essere umano può essere capace e da cui occorre difendere le generazioni presenti e future attraverso la conoscenza. Se, infatti, i totalitarismi nazifascista e comunista del XX secolo appartengono alla storia, la minaccia di nuove configurazioni totalitarie è sempre presente e per annientarle è necessario saperle riconoscere”.
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