Civitanova, Martellini su Popsophia: "Un format che si dichiara innovativo ma è già superato"
"Verso l’Infinito e oltre… c’è la decenza. La stessa che manca a chi fa un uso iperbolico delle parole per nascondere la miseria di contenuti, per raggirare i fatti con le opinioni, per costruire una confezione dorata alla noia. Chiunque dotato di un minimo di senso critico non può che ammettere che Popsophia è un format che si dichiara innovativo ma in realtà è già superato, è già vecchio e soprattutto è noiosamente ripetitivo. È tramontata definitivamente l’era dei flussi ininterrotti di visitatori che sciamavano per il centro storico di Civitanova Alta. Ora c’è il vuoto nel pomeriggio e si limitano le sedie nella piazza per far apparire meno imbarazzante la scarsa presenza serale" Rosetta Martellini, ex direttrice dei Teatri di Civitanova Marche, non usa giri di parole per commentare, dal suo punto di vista, l'edizione 2019 di Popsophia.
"Senza ospiti di punta che fungano da richiamo, tolto il ritorno di Philippe Daverio che però ha interessato solo circa 400 persone, quelli annunciati ma che hanno disertato, un sempre verde Veneziani ospitato codardamente in uno spazio inadeguato per capienza, e una chiusura nel raccoglimento del Teatro Annibal Caro (mentre a pochi chilometri, a Montecosaro erano in più di 10 mila) la retorica pomposa e magniloquente annuncia la trasformazione del borgo in uno “Space oddity”, una città-mostra: installazioni multimediali, immersive e pervasive, si legge. Nella realtà una proiezione per coprire l’eterno cantiere di Palazzo Ducale, una sala giochi nello Spazio Multimediale di San Francesco per rappresentare il futurismo (il “Treno in corsa” di Pannaggi è un optional secondario), e una concessionaria di moto, a disposizione dello sponsor, all’Auditorium Sant’Agostino" prosegue la Martellini.
"Una manifestazione su cui si è puntato come astro nascente con un investimento enorme (180 mila euro che fanno più di 22 mila euro a serata), ma che invece appare già bruciata come una stella spenta. Una manifestazione usata dalla attuale amministrazione per farsi propaganda - prosegue l'ex direttrice del Teatri -. Ma dove sono le truppe armate di telefonino che giravano per immortalare “buchi” di pubblico fra un evento e l’altro, e ricercare l’inquadratura più infausta per danneggiare l’immagine ad esempio di Futura Festival definendolo di nicchia? Dove sono? Avrebbero un bel lavoro anche adesso!"
"La sfida culturale alza sempre più in alto la propria asticella e richiede programmazione, temi concordati, un approfondimento che costa fatica e impegno e non sono delle canzonette, più adatte al clima della Festa paesana di San Marone, cantate tra un cartone animato e uno spezzone di film, a dare spessore e innovazione a un progetto culturale - conclude la Martellini -. Ci si trincera dietro la missione di “portare la filosofia a livello popolare”, che pure sarebbe uno scopo pregevole, ma la verità è che Popsophia rappresenta solo uno specchio di vanità per chi lo fa e per chi lo organizza. E il pubblico se n’è accorto ampiamente: l’evento popolare non raccoglie più il popolo, il popolo migra altrove. Ma chi nella nostra città vive di turismo non ha il coraggio di levare una critica a questo autunno culturale? Sarebbe legittima e motivata se a questo si aggiunge inoltre una programmazione con serate di punta sovrapposte e la prospettiva di avere una doppia stagione teatrale perché l’assessorato alla cultura non si degna di coinvolgere l’azienda Teatri di Civitanova, che nel suo nome porta la sua mission, evidenziando arroganza e scarsa visione istituzionale."
Commenti