Morte Maddalena Urbani, in appello ridotta a 4 anni e mezzo la condanna al pusher: è libero
Scende a 4 anni e sei mesi, in appello, la condanna per Abdulaziz Rajab, il pusher siriano a cui è stato contestato l'omicidio colposo per la morte di Maddalena Urbani, la ventenne, figlia del medico Carlo Urbani, che isolò per primo il virus della Sars, deceduta a causa di una overdose il 27 marzo del 2021.
In primo grado era stato condannato a 14 anni per omicidio volontario con dolo eventuale. Per lui i giudici hanno disposto il ritorno in libertà. I giudici della Corte d'Assise d'Appello hanno condannato a tre anni Kaoula El Haouzi, amica della Urbani, riformulando per lei l'accusa in omicidio colposo.
Nel procedimento si erano costituiti parte civile la madre e il fratello della vittima."Anche il processo di secondo grado ha stabilito che Maddalena poteva essere salvata se soccorsa tempestivamente. Ha avuto una drammatica agonia durata circa 15 ore ma nessuno ha chiamato il 118", ha commentato il loro legale Giorgio Beni.
Secondo i consulenti della procura di Roma, una tossicologa e un medico legale, la ragazza morì per una overdose ma poteva essere salvata in quanto fu colta dal malore intorno alle ore 20 del 27 marzo, ma l'ambulanza venne chiamata solo alle 13 del giorno dopo, a distanza di circa 15 ore. Nelle motivazioni del primo grado i giudici affermarono che "una tempestiva telefonata al 118" sarebbe stata "sufficiente a salvare la vita di Maddalena".
I due imputati "preferirono non allertate i soccorsi" nonostante "l'esatta consapevolezza della gravità della situazione, dimostrata dalla necessità di intervenire più volte quella notte sulla ragazza con manovre di tipo rianimatorio".
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