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Cronaca Macerata

Macerata, Confesercenti: "Piediripa epicentro del nuovo terremoto commerciale"

Macerata, Confesercenti: "Piediripa epicentro del nuovo terremoto commerciale"

Piediripa epicentro del nuovo terremoto commerciale!
Ad  allarmare l’intera città di Macerata questa volta è il terremoto causato dalla spudorata e per nulla originale proposta della costruzione di un nuovo ecomostro nell’area di lottizzazione Simonetti a Piediripa. In una zona già coperta da strutture commerciali, si ipotizza l’ennesima colata di cemento che con i suoi 13.000 mq di scintillanti negozi e ampi parcheggi saluterà tutti coloro che attraverseranno la principale strada di collegamento tra Macerata e la frazione di Piediripa.

La perdurante crisi economica che da tempo sta mettendo in ginocchio i piccoli esercenti, causando lo spopolamento del centro storico, gli enormi problemi post sisma che la provincia di Macerata deve affrontare in maniera organica e trasparente per la ricostruzione ed il ripopolamento delle zone del cratere, oltre alla tendenza nazionale verso un ritorno all’acquisto nel piccolo negozio di quartiere, sono gli elementi principali con cui Confesercenti Macerata argomenta il suo dissenso verso la proposta del nuovo centro commerciale.
Di non minore importanza è il problema dell’impatto ambientale che la costruzione avrebbe su di un territorio che si caratterizza per la bellezza del suo paesaggio, già deturpato da degrado, incuria ed inquinamento per l’accanimento della logica del profitto.

Dopo anni di lavoro nel maceratese con iniziative volte alla valorizzazione delle attività commerciali affinchè il commercio fosse uno degli elementi di forza per la ripresa economica, la Confesercenti Macerata valuta come disastroso l’eventuale via libera alla costruzione del centro commerciale di Piediripa.
Considerato tutto ciò la domanda che, inevitabilmente, si pone è la seguente: a chi conviene il nuovo centro commerciale?”
Sono qui riportate le testimonianze di commercianti del centro storico che si pongono interrogativi sul loro futuro


“Per chi come noi ha intrapreso la scelta di aprire un piccolo studio/negozio di bottega in pieno centro storico - afferma Francesco Spè, di Azar Comunicazione & Tandem - il centro commerciale rappresenta la sua antitesi, un modo opposto di intendere il senso della propria attività. Ma al di là di ciò, penso che farne nascere un altro in una zona già satura di strutture di questo tipo non abbia senso e rappresenti un ulteriore colpo non solo alle attività del centro storico ma anche ai residenti e ai turisti che desiderano vivere le strade di Macerata. Non si tratta di fare crociate ideologiche contro i centri commerciali, ma di coltivare un modello che favorisca o quantomeno non discrimini uno shopping curioso e diverso nel cuore della città”.

“Spero tanto - fa eco Alessandro di Ultrafragola - che si possa ancora fare qualcosa per fermare l'ennesima costruzione di un mostro che va a distruggere tutto ciò che ci caratterizza come territorio: il saper-fare, l'eccellenza, il rapporto di fiducia con il cliente, la cortesia, la diversità, l'originalità, la bellezza delle nostre vie e delle nostre piazze. Siamo fatti per camminare in città, non per girovagare in corridoi spersonalizzati illuminati da neon, davanti a negozi tutti uguali ovunque ci si rechi. Nessuno sente il bisogno di un centro commerciale. Come al solito stanno imponendo una necessità con la forza, violentando il nostro tessuto sociale come se non valesse niente. Ricordiamoci che le città sono sempre esistite e sempre esisteranno, mentre questi capannoni ameni sono il nulla”.

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