L'inferno in corsia: pronto soccorso di Macerata nel caos - VIDEO
Non è sufficiente star male, certe volte quando vai all'ospedale rischi di stare peggio. Questo è quello che succede al pronto soccorso di Macerata: malati nei corridoi, ovunque, ammassati in ogni spazio utile per ore sulle barelle mentre attendono di essere visitati o ricoverati nei reparti. Oggi abbiamo voluto verificare di persona quanto succede ogni giorno. I pazienti ingolfano la sala d'attesa dell’Emergenza-Urgenza dell'ospedale della città, ormai punto di riferimento per tutta la provincia di Macerata. Alcuni di loro sono in attesa delle prestazioni sanitarie da ore. "Molte persone sono qua da otto ore, altre da dieci, noi siamo qua da cinque ore, non ci è stato detto il motivo esatto di tutta questa attesa, qualcuno dice in base al codice: chi ha il codice rosso passa per primo e successivamente tutti gli altri" afferma la madre di una ragazza in sedia a rotelle, in attesa di essere visitata. Le condizioni risultano essere davvvero critiche: anziani con il catetere al centro della sala, persone disabili che attendono prestazioni mediche, infortuni, malori e quant'altro. La gravità della situazione è evidente soprattutto nei corridoi, dove alcuni pazienti in condizioni palesemente gravi, sono stati "appoggiati" dal personale medico sopra alcune barelle, altri, in assenza di queste ultime, si ritrovano ad attendere in piedi, accanto al muro, mentre gli addetti alla pulizie passano lo straccio fra le barelle e le sedie a rotelle. "Ogni tanto qualcuno si altera e si sentono delle urla di chi alla fine ha perso la pazienza" commenta la figlia di un'anziana in attesa da ore per accertamenti. In tutto ciò gli infermieri, i medici e il resto del personale si affannano per cercare di soddisfare le esigenze del gran numero di persone che attendono cure, ma purtroppo, riescono nel loro intento a fatica vista la situazione. Sono anche loro, che si affannano in ogni modo per aiutare gente che sta male, a pagare le conseguenze di una situazione insostenibile. Pensare soltanto che non ci sono più barelle utilizzabili, visto che vengono tutte usate per "appoggiare" chi si rivolge al pronto soccorso, dovrebbe rendere l'idea di un caos inumano, indegno di un Paese che si professa civile.
E le prospettive non sembrano offrire margini di miglioramento. Tanto che, alla fine, alcuni pazienti (nel senso più letterale del termine) hanno ironizzato "Era meglio arrivare qui moribondi, almeno qualcuno ci avrebbe guardato in tempi decenti". C'era una volta la sanità pubblica? Non lo sappiamo. Di certo, però, sappiamo che così non possono più andare avanti nè gli operatori sanitari nè tantomeno i malati.
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