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Cronaca

"Erano almeno una decina. Cellulari senza campo e Gps inutilizzabile: ci hanno isolati"

"Erano almeno una decina. Cellulari senza campo e Gps inutilizzabile: ci hanno isolati"

E’ già tornata al lavoro una delle guardie giurate che si trovava all’interno del portavalori assalito ieri da una banda di criminali: “ Sì, ho ripreso subito a lavorare perché non voglio farmi intimorire da ciò che è successo ieri, vorrei lasciarmi questa storia alle spalle e ritrovare la tranquillità” afferma il vigilante della Fitist Security. Decine di colpi dai kalashnikov e da un fucile a canne mozze: queste le armi usate dai banditi per fermare il furgone portavalori. Un’azione avvenuta verso le 17 di ieri, lungo il tratto autostradale tra Loreto e Porto Recanati dell’A14 in direzione Sud. Prima di assalire il furgone, i malviventi, che si trovavano all’interno di una Lancia Delta, hanno obbligato un camionista a posizionare il camion trasversalmente per bloccare il traffico che sopraggiungeva, poi hanno ordinato con le armi ai proprietari delle varie vetture che si erano fermate per il camion posto di traverso di farsi consegnare le chiavi per evitare che potessero ripartire.

In seguito, i banditi, hanno continuato la loro corsa a bordo di alcune auto, presumibilmente rubate, per raggiungere il portavalori, mentre uno dei malviventi era all’interno di un secondo camion rubato. Raggiunto il portavalori, i criminali hanno gettato sull'asfalto delle bande chiodate costruite con dei paletti di ferro che hanno letteralmente squarciato le gomme anteriori del portavalori, per poi bloccare il furgone di scorta a colpi di mitra.

Il racconto di uno dei vigilantes all'interno del portavalori è drammatico. Queste le parole dell'uomo, di cui omettiamo per motivi di sicurezza e per sua espressa volontà le generalità.

Ero sulla prima corsia di destra dell’autostrada, quando ad un certo punto si è affiancata una macchina e dal finestrino ho visto sbucare un uomo incappucciato che ha sparato alle gomme del furgone portavalori che stavo guidando, intimandomi di fermarmi. Il mio primo pensiero è stato quello di proteggere il portavalori, io e i miei colleghi quindi, abbiamo subito cercato di chiamare i soccorsi, ma il nostro tentativo è stato vano perchè i cellulari non avevano campo e il Gps del furgone non era stranamente scattato, credo perchè i banditi abbiano utilizzato degli apparecchi per schermare la zona nella quale stavano agendo. I soccorsi, infatti, sono arrivati in ritardo e noi impossibilati nel fare qualsiasi cosa, ci siamo abbassati sperando che tutto ciò sarebbe finito presto. Uno dei miei colleghi è rimasto ferito per l'impatto dovuto all'arresto del mezzo, infatti è stato soccorso quasi un'ora dopo dell'accaduto" spiega la guardia giurata.

L'allarme è scattato solamente intorno alle 18 e 10, ora in cui il luogo è stato raggiunto dalle volanti di Polizia e Carabinieri e dalle ambulanze del 118. La banda, quindi, ha avuto tutto il tempo a disposizione per prelevare una cassetta di sicurezza e due sacchi per un totale di circa 5 milioni di euro per poi scappare a piedi tramite vie traverse.

"Sicuramente credo che l'azione sia stata svolta da una decina di persone, ma non sono riuscito a vederle in volto perchè erano coperti. Siamo stati assaliti da sentimenti di paura e terrore, però siamo stati in grado di mantenere la calma. La cosa fondamentale è che nessuno di noi abbia perso la vita" conclude così, il vigilante della First Security che per più di un'ora è stato protagonista di una scena vista tante volte al cinema o in tv, ma che in questo caso era drammaticamente reale.

Le ricerche dei malviventi proseguono senza sosta, ma per ora non ci sono tracce che possano ricondurre al loro nascondiglio. Dalla dinamica dell'agguato, ad agire potrebbe essere stata una banda di professionisti ex militari o paramilitari, perfettamente addestrata e capace di mettere a segno un colpo da milioni di euro. Tutto il piano, architettato e studiato certamente da tempo, ha funzionato alla perfezione e nessuno si è fatto male seriamente. Qualcuno ha probabilmente indirizzato le mosse della banda che conosceva alla perfezione orari, percorso e modalità di movimento dei furgoni portavalori, oltre al particolare non indifferente che l'ingente quantitativo di denaro trasportato ieri pomeriggio era destinato al pagamento delle pensioni in vista del primo giorno del mese.

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