San Severino, “Una Città da Vivere” chiede referendum su riforma sanitaria
Bisogna indire un referendum popolare, che coinvolga tutti i cittadini “interessati dal primario bisogno di una sanità di territorio”. Nei giorni caldi della protesta contro la riforma sanitaria, la richiesta di una consultazione tra i cittadini marchigiani giunge dal Gruppo Consiliare “Una Città da Vivere” di San Severino Marche, dove la riforma prevede la soppressione del punto nascita locale al centro delle polemiche.
Destinataria è l’amministrazione comunale alla quale si chiede di avviare “il percorso amministrativo di un referendum cittadino e di farsi parte diligente per un coinvolgimento di tutti i residenti della Regione Marche, coinvolgendo i Sindaci e gli assessori alla sanità dell’Unione Montana e dell’intera fascia medio-collina della provincia. Per questo - scrive in un nota il gruppo consiliare settempedano - sollecitiamo Martini e Felicioli a predisporre un ordine del giorno o una proposta di delibera da discutere al prossimo Consiglio Comunale.
In particolare, il gruppo consiliare chiede di “avviare l’iter del referendum cittadino sulla necessità di mantenere il punto nascite presso l’Ospedale “B. Eustachio”, rendere responsabile tutto il Consiglio Comunale delle permanenti ricadute negative che la chiusura del punto-nascite avrà su tutto il territorio medio-collinare e montano, chiedendo altresì l’avvio della procedura di coinvolgimento di tutti i residenti marchigiani, e infine convocare una conferenza dei Sindaci, con la quale si stigmatizzi e si rigetti la riorganizzazione sanitaria provinciale.”
La riforma sanitaria regionale, che il gruppo consiliare definisce “dissennata”, “nuoce gravemente al territorio e ‘massacra’ letteralmente i diritti di una parte dei cittadini, - sottolinea “Una Città da Vivere” - per questo è necessario chiamarli a raccolta attraverso una sana espressione di voto come il referendum.”
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