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La festa è salute, le grandi mangiate un po' meno: cosa evitare a tavola a Natale

La festa è salute, le grandi mangiate un po' meno: cosa evitare a tavola a Natale

Le feste, quelle grandi, quelle più sentite e più suggestive sono alle porte. Il via l’8 dicembre con l’Immacolata e poi fino al 6 gennaio un clima di festa tutti i giorni, ma la Vigilia, Natale, Santo Stefano, Capodanno e per finire l’Epifania sono quelle che tutti viviamo più intensamente.

È un miscuglio di fede religiosa, tradizioni, suggestioni di costume, auspici per il futuro che coinvolgono l’anima per chi crede, ma anche la mente e il corpo di tutti tra luci, musiche, canti, saluti, abbracci ed auguri.

È un’atmosfera che incanta i bambini, elettrizza i giovani, scioglie i grandi, riempie di nostalgia gli anziani. I regali delle feste di Natale i più attesi, un’attenzione particolare nello sceglierli per le persone care, le aspettative più frementi per chi li riceve.

Questo clima ovattato dove i sentimenti come la solidarietà, l’amicizia, la generosità, l’amore nelle sue più svariate versioni riempiono totalmente la scena, è sicuramente un viatico di benessere. E se la salute è anche benessere come ci insegna l’Organizzazione Mondiale della Sanità, questo è il periodo dove tutti abbiamo l’occasione di stare meglio.

Anche chi è affetto da malattia cronica o grave, attraverso lo stimolo delle sostanze neurogene che tendono a sollevare ed inibire i nostri limiti fisiologici, la serotonina, la dopamina, le endorfine sostanze che si attivano soprattutto quando l’ambiente è vissuto con piacere e serenità. L’incontro con i parenti più cari, con gli amici, con tutta la comunità allegra e festosa, le grandi tavolate piene di ogni ben di Dio.

Ecco, le tavole imbandite delle feste natalizie sono l’immagine più ricorrente e ricordata, forse ancor più delle funzioni religiose nelle chiese. Non c’è casa, famiglia che nei giorni di festa non ricercano le prelibatezze migliori, moltissimi cucinano nelle proprie case, tanti si rivolgono a ristoranti e trattorie.

Mi vengono in mente i menu della mia famiglia contadina preparati da mia nonna e mia madre quando ero bambino e giovane ragazzo. Nella sera della vigilia pasta riccia con le sarde, stoccafisso al forno con patate arrosto e poi tanti dolci; circa 12 ore dopo il menu del pranzo di Natale si allargava di molto: antipasto con salame lardellato e ciauscolo, stracciatella in brodo, lesso di gallina e galantina, vincisgrassi, arrosti misti e vari contorni, dolci, uno in particolare una bomba calorica: il "pistingo".

E proprio di calorie a proposito di salute dobbiamo parlare. Una volta con una dietologa, durante una trasmissione alla radio abbiamo tentato un calcolo delle calorie del pranzo di Natale e della sera di Capodanno che di solito si somigliano.

Tenendo conto anche dei vini e dei liquori sempre presenti ed abbondanti nelle occasioni citate si poteva arrivare anche all’assunzione di circa 6000 calorie!! Che dire? La soddisfazione ed il piacere sono immensi, una gratificazione per la mente ed il corpo, ma chi ha qualche problema e lo sa deve assolutamente limitarsi o astenersi per evitare brutte sorprese, tutti gli altri devono circoscrivere quel pranzo e quella cena nell’eccezione per la grande festa e la bella compagnia.

Il rischio è prenderci gusto e lasciarsi andare, allora addio ai benefici salutistici delle feste, anzi, se si prosegue nel tempo lo smodato godereccio della tavola i rischi possono essere gravi. Un consiglio dagli esperti: dopo le abbuffate regime alimentare ristretto per un po’ di tempo; se si è abituati intensificare l’attività fisica, se non si è abituati una buona occasione per cominciare: un altro bel regalo delle feste. 

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