San Severino, per la Festa del lavoro rinnovata la tradizionale sfilata dei trattori
A Cesolo di San Severino Marche in occasione del primo maggio, Festa del lavoro, si è rinnovata la tradizione con la sfilata dei mezzi agricoli che sono arrivati in corteo, dopo essersi ritrovati a bivio Colmone, fino al piazzale della chiesa di Santa Maria Assunta, dove è stata celebrata una santa messa all’aperto al termine della quale sono state benedette le croci di canna con i ramoscelli di ulivo, simbolo di protezione dei raccolti, e le stesse macchine agricole.
Tra i trattori presenti anche quelli del Cam, il comitato agricoltori maceratesi che, nei mesi scorsi, da piazza Del Popolo avevano manifestato a difesa proprio dei diritti di un settore, quello dell’agricoltura, alle prese con la concorrenza sleale dei mercati internazionali e con una legislazione comunitaria non sempre chiara.
Alla cerimonia, promossa dalla città di San Severino Marche e dalla Pro Cesolo, erano presenti il sindaco, Rosa Piermattei, il presidente del Consiglio comunale, Sandro Granata, quello dell’associazione Pro Cesolo, cavalier Mattia Ferrara, insieme ai membri del consiglio direttivo, i rappresentanti dell’Anmil, l’associazione nazionale Invalidi sul Lavoro, guidata dal fiduciario e consigliere regionale Veros Bartoloni, i rappresentanti dell’associazione nazionale Carabinieri, guidati dal maresciallo maggiore Decio Bianchi, i rappresentanti dell’Arma dei carabinieri e della polizia locale, i volontari della Croce Rossa Italiana e quelli del gruppo comunale di Protezione Civile. Presente anche il gonfalone del Comune.
“Oggi è la Festa del lavoro ed è un giorno molto importante per il nostro Paese - ha esordito il sindaco nel suo discorso di saluto, sottolineando subito dopo - L’articolo 1 della nostra Costituzione fa del lavoro un diritto fondamentale del nostro Stato. Esso, infatti, recita: “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”. Quella di oggi dovrebbe essere la festa di tutti perché senza lavoro anche la nostra democrazia e la nostra Repubblica perdono il loro primo fondamento. Abbiamo bisogno di lavoro soprattutto per i giovani. Quando un Paese non riesce a occupare i suoi giovani – ha poi concluso il primo cittadino prima di ringraziare le tante persone presenti - significa che non ha presente ma anche, e soprattutto, che non avrà futuro”.
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