Questa volta parliamo di aeroporti, anzi di quello marchigiano di Falconara, il Raffaello Sanzio. E già, perché noi non ci facciamo mancare niente e pure in fatto di aeroplani la giunta regionale, guidata dall’ineffabile Ceriscioli, non perde occasione per combinare pasticci.
Ma andiamo con ordine. Tutto comincia a Rimini, nel 2014 quando la Novaport Italia non riesce ad aggiudicarsi la gara per la gestione dello scalo romagnolo. Un vero peccato, anche perché ci avrebbero investito (così dicevano) più di 40 milioni di euro. Ora bisogna precisare che la Novaport Italia è una sedicente società satellite della Novaport Ltd che fa parte della corporation Aeon del magnate russo Trotsenko. Il suo amministratore delegato è Andrea del Vecchio, riminese, classe 1964. Del Vecchio non si dà per vinto.
Sfumata l’occasione di Rimini si sposta a sud di qualche decina di chilometri e punta dritto verso le Marche. Adesso vorrebbe gestire l’aeroporto di Falconara, investendoci 22 milioni di euro e diventandone socio di maggioranza. Il tutto, acquistando il 52% delle azioni della Regione. Per il consiglio di amministrazione l’affare è fatto. Tutti i giornali annunciano trionfanti la partnership con i “russi” di Novaport e l’imminente rilancio dello scalo aereo. Che, sia detto per inciso, è in passivo di 40 milioni di euro, centesimo più, centesimo meno. Ma, colpo di scena, l’ENAC (l’autorità per l’aviazione civile) ed il ministero dei trasporti fermano tutto. Occorre un bando di gara. Finisce che il consiglio di amministrazione di Aerdorica si dimette in blocco. Bisogna ricominciare tutto daccapo. E qui entra in ballo la regione Marche che ha ben l’83% di capitale di Aerdorica. Il 16 novembre 2015 i soci (ma stiamo parlando per di 98% di soggetti pubblici) nomina il nuovo CdA: Lorenzo Catraro (presidente), Maurizio Tosoroni e Federica Massei: "tre persone con competenze specifiche nel settore delle infrastrutture, del marketing e della contrattualistica" il commento della vice presidente della Regione Anna Casini, come risulta dalla nota Ansa. Catraro, per combinazione, è anche il segretario regionale del PSI, ma lasciamo perdere… Purtroppo, per ragioni personali e professionali, Tosoroni si dimette dopo meno di un mese e al suo posto viene designato, per cooptazione Andrea Del Vecchio. “Un manager di comprovata esperienza, che conosce bene il Sanzio anche per la due diligence svolta in questi mesi per Novaport Italia. Così spiegarono all’ANSA Catraro e Massei, in accordo con la Regione Marche. Del Vecchio viene prontamente nominato amministratore delegato. Quindi quello che fino a pochi giorni fa era un potenziale, probabile acquirente dell’aeroporto, viene nominato addirittura amministratore delegato della società (ovviamente pubblica) che avrebbe voluto acquistare. Io ero convinto che certe cose accadessero solo in qualche statarello del Sudamerica, ma soprattutto nei film di Woody Allen. Ma andiamo avanti e andiamo a spulciare il curriculum di Del Vecchio per capire meglio la sua “comprovata esperienza” in fatto di aeroplani e/o altri oggetti volanti. Da candidato al consiglio comunale di Rimini nel 2011, così si presentava: laureato in scienze politiche e giurisprudenza, con master in criminologia, corso di specializzazione in diritto tributario, conciliatore e mediatore accreditato presso il ministero di giustizia. Quindi ricercatore e docente per la società internazionale di criminologia, in qualità di esperto per le politiche di sicurezza urbana. Autore, inoltre del progetto spiagge sicure 2000. Chi meglio di un insigne criminologo che ha studiato per rendere più sicuri i nostri litorali, potrebbe gestire un piccolo scalo aereo? Questo deve aver pensato Ceriscioli con i suoi uomini. Poi si lamentano se ogni volta li perculiamo da queste pagine. Attenzione perché la storia non è finita. Anzi, adesso viene bello. Perché sulla Novaport Italia aleggia un alone di mistero. Ad oggi infatti nessuno sa con assoluta certezza se essa sia davvero collegata con la Novaport LTD russa. Il primo novembre 2015, il console onorario russo, Armando Ginesi, ha sentito il dovere di precisare che le “trattative per tale acquisizione sono sempre state svolte da una società italiana Novaport-Italia S.R.L. costituita il 12/06/2014 con sede a Rimini. Del Vecchio, tutto offeso, ha subito risposto a questa osservazione affermando che ”la Novaport Italia srl è stata costituita su incarico diretto della Novaport Ltd, società di diritto russo, firmato il 4 maggio 2014, con il mandato preciso di partecipare al bando di gara ENAC per la gestione dell’aeroporto di Rimini e successivamente all’offerta ad evidenza pubblica per l’acquisizione delle quote di maggioranza della società Aerdorica SpA.” Non ha sciolto il dilemma nemmeno l’assessore regionale competente, Anna Casini in risposta ad una interrogazione: “la Regione non è in possesso di documentazione comprovante l’incarico a Novaport Italia srl, da parte della Novaport russa (sic), di operare in nome e per conto della medesima. Tuttavia notizie in merito rientrano nelle clausole di riservatezza commerciale e sono state eventualmente fornite nell’ambito della procedura di privatizzazione dell’Aerdorica, di competenza del consiglio di amministrazione della società stessa.” E niente, evidentemente deve esserci la privacy pure lì… Eventualmente lo saprebbe solo Del Vecchio. Ma il Del Vecchio che dovesse saperlo, è il medesimo che lo giura ad ogni piè sospinto.
In sintesi: Del Vecchio è amministratore delegato di Aerdorica, mentre fino a pochi giorni fa lo era di Novaport Italia. Novaport Italia – come risulta dalla nota di Del Vecchio - vorrebbe acquistare Aerdorica. Aerdorica (con Del Vecchio dentro) sta predisponendo un bando gara per la vendita delle sue quote. Infine, non si sa con assoluta certezza (aldilà delle rassicurazioni di Del Vecchio), se Novaport Italia sia controllata realmente dalla russa Novaport Ltd. La domanda che sorge a questo punto è la seguente: ma che minchia combinano con l’aeroporto quelli della giunta regionale?
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