Bambina salvata dall’annegamento a Falconara Marittima. Il fatto è avvenuto nel pomeriggio di oggi.
In base a una ricostruzione la bambina, di 9 anni, si stava facendo il bagno al mare, quando ha incominciato a bere molta acqua e a trovarsi in difficoltà. Il padre della piccola, grazie all'aiuto di un bagnante, è riuscito poi a tirarla fuori dall'acqua e a riportarla a riva.
Lanciato l’allarme si è attivata la task force dei soccorsi, compresi i medici dell'eliambulanza, che si sono calati con il verricello in spiaggia. La bambina è stata trasportata in gravi condizioni all'ospedale dorico di Torrette. L'episodio si è verificato a pochi metri di distanza dal pontile dove dieci giorni fa è annegato il 12enne Abdou, dopo un tuffo con gli amici.
Sequestrato uno studio dentistico a Fabriano, dove veniva esercitata abusivamente la professione odontoiatrica, per un valore complessivo di circa 130mila euro. Tre persone sono state denunciate.
All'interno del centro, venivano eseguite cure e operazioni medico-sanitarie senza le necessarie abilitazioni da medico odontoiatra, oltre a prestazioni e manovre che richiedono la qualifica professionale di assistente studio odontoiatrico (Aso), mettendo seriamente a rischio la salute dei pazienti.
La scoperta è avvenuta grazie alle indagini delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ancona, che hanno condotto perquisizioni, analisi documentali e raccolto testimonianze dalla clientela. È emerso che nello studio operavano un odontotecnico e una segretaria privi delle necessarie abilitazioni e autorizzazioni.
Grazie al quadro probatorio fornito dai militari, il Gip presso il Tribunale di Ancona ha disposto il sequestro preventivo dello studio odontoiatrico e delle relative attrezzature, impedendo così la prosecuzione dell'attività illecita e proteggendo i pazienti ignari dalle pratiche illegali, prevenendo potenziali danni permanenti causati da operatori non qualificati.
“Tali reati - spiega una nota della Guardia di finanza - comportano severe sanzioni penali e amministrative, a tutela della salute pubblica e della legalità. L'azione di contrasto ai reati a tutela dell'interesse pubblico testimonia l'impegno e la costante attenzione della Procura della Repubblica di Ancona e della Guardia di Finanza nel prevenire e reprimere ogni condotta finalizzata a distorcere l'equa concorrenza nel mercato e il sano rapporto di fiducia non solo tra cittadini e Stato ma anche tra cittadini e professionisti che operano legalmente nel mondo del lavoro”.
I Carabinieri della Stazione di Serravalle di Chienti hanno denunciato un cittadino rumeno di 35 anni senza fissa dimora al termine di una lunga indagine iniziata il 15 maggio, a seguito della denuncia presentata dal titolare di un noto esercizio commerciale di Muccia.
L'uomo si era recato presso il bar ristorante e aveva messo in atto la cosiddetta truffa del "rendez-moi" o del resto. Questa truffa, diffusa in tutta Italia, consiste nell'acquisto di un bene di consumo poco costoso, pagato con banconote di grosso taglio. Una volta ricevuto il resto, il cliente "ricorda" di avere banconote da cinque o dieci euro. A quel punto, tenendo i soldi sul tavolo, l'uomo acquista altri oggetti e richiede una singola banconota in cambio del denaro già sul bancone, sfruttando l'abilità nel confondere la cassiera con la velocità di esecuzione. La cassiera, confusa, finisce per restituire il denaro al truffatore aggiungendo il resto sotto forma di una singola banconota, senza incassare nulla dalla transazione.
L'identificazione dell'uomo ha richiesto notevoli sforzi a causa della sua mancanza di dimora fissa. In questa occasione, è riuscito a impossessarsi di cinquanta euro, ma è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Macerata.
I Carabinieri della Stazione di Serravalle di Chienti hanno denunciato un cittadino rumeno senza fissa dimora al termine di una lunga indagine iniziata il 15 maggio, a seguito della denuncia presentata dal titolare di un noto esercizio commerciale di Muccia.
L'uomo si era recato presso il bar ristorante e aveva messo in atto la cosiddetta truffa del "rendez-moi" o del resto. Questa truffa, diffusa in tutta Italia, consiste nell'acquisto di un bene di consumo poco costoso, pagato con banconote di grosso taglio. Una volta ricevuto il resto, il cliente "ricorda" di avere banconote da cinque o dieci euro. A quel punto, tenendo i soldi sul tavolo, l'uomo acquista altri oggetti e richiede una singola banconota in cambio del denaro già sul bancone, sfruttando l'abilità nel confondere la cassiera con la velocità di esecuzione. La cassiera, confusa, finisce per restituire il denaro al truffatore aggiungendo il resto sotto forma di una singola banconota, senza incassare nulla dalla transazione.
L'identificazione dell'uomo ha richiesto notevoli sforzi a causa della sua mancanza di dimora fissa. In questa occasione, è riuscito a impossessarsi di cinquanta euro, ma è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Macerata.
Nel pomeriggio di oggi, una squadra dei Vigili del Fuoco è intervenuta con prontezza in contrada Alberotondo a Macerata per un'emergenza causata dalla caduta di un albero sulla sede stradale. L'incidente ha coinvolto anche un’autovettura in transito, ma fortunatamente non ci sono state conseguenze per le persone a bordo.
L’allarme è scattato nel primo pomeriggio, quando una pianta di grandi dimensioni è crollata improvvisamente sulla strada, bloccando il passaggio dei veicoli e creando una situazione di pericolo per gli automobilisti. Sul luogo dell’incidente è intervenuta una squadra dei Vigili del Fuoco del Comando di Macerata, che ha proceduto con le operazioni di taglio e rimozione della pianta per ripristinare la circolazione stradale.
Parallelamente all’intervento dei Vigili del Fuoco, è giunta sul posto anche la Polizia Locale, che ha gestito la viabilità e garantito la sicurezza durante le operazioni di rimozione. Gli agenti hanno diretto il traffico, evitando ulteriori disagi e garantendo la sicurezza degli automobilisti che transitavano nella zona.
I carabinieri del Radiomobile della Compagnia di Camerino, al termine degli accertamenti seguenti ad un incidente stradale verificatosi a Pioraco in località Paradiso negli scorsi giorni, hanno denunciato un 68enne per interruzione di pubblico servizio e tentata truffa.
L’uomo infatti aveva chiamato il 112 riferendo di aver avuto un incidente con un cinghiale, sperando in un risarcimento economico. Tuttavia, la pattuglia del Radiomobile, intervenuta per i rilievi, ha immediatamente notato qualcosa di sospetto.Infatti, a tal proposito,a fugare ogni dubbio, è stata l'assenza dell’ungulato e di tracce di frenata, inoltre i danni sul mezzo già a un primo colpo d'occhio sono apparsi datati.
Pertanto, i militari hanno posto al vaglio le telecamere di sorveglianza del tragitto compiuto dall’automobilista, appurando l'inesistenza dell' incidente e arrivando alla conclusione che l’uomo aveva simulato il tutto solo con lo scopo di chiedere un risarcimento danni. Per questo motivo è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Macerata.
Le prime ore di questa mattina la guardia di finanza di Salerno, su delega della Dda, sta eseguendo, nelle province di Salerno, Napoli, Caserta, Potenza, Matera, Cosenza, Sassari, L'Aquila e Pesaro-Urbino, un'ordinanza di custodia cautelare, in carcere e domiciliare, nonché di divieto di esercizio dall'attività professionale emessa dal gip del tribunale di Salerno nei confronti di 47 persone indagate per associazione a delinquere finalizzata all'immigrazione clandestina, riciclaggio ed utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Contestualmente appartenenti al comando carabinieri per la tutela del lavoro e della guardia di finanza di Salerno stanno eseguendo un provvedimento di fermo di indiziati di reato nei confronti di sette indagati per la violazione delle disposizioni contro l'immigrazione clandestina. Entrambi i provvedimenti sono collegati all'illecito utilizzo del cosiddetto click day legato al decreto flussi, a partire dal 2020.
(In aggiornamento)
Altro camion rimorchio rimasto bloccato nella salita di Borgo San Giuliano. L’ennesimo episodio è avvenuto, intono alle14:45 di oggi, a Macerata.
Il guidatore, che stava procedendo in direzione via Leopardi, non è riuscito a proseguire la manovra, resa complicata dalle dimensioni del mezzo rispetto a quelle della strada.
A quel punto è iniziato il calvario sia per il conducente del mezzo pesante che per gli automobilisti maceratesi. Il camion ha creato disagi nelle arterie della città. Oltre allo stesso Borgo San Giuliano, sono rimaste coinvolte anche via Leopardi e via Maffeo Pantaleoni, quest’ultima interessata dal maxi cantiere.
Sul posto è intervenuta la polizia locale per direzionare il traffico,
Una lite condominiale, sorta per motivi banali, che poteva finire in tragedia. Questo lo scenario ricostruito dai carabinieri della Stazione di Monte San Giusto, unitamente ai militari del N.O.R. – Sezione Radiomobile della Compagnia di Macerata e alla Stazione di Corridonia, che hanno individuato il responsabile dell’aggressione a tre cittadini rumeni nella serata del 06 luglio.
I fatti sarebbero nati da un banale problema condominiale, a quanto inizialmente emerso causato proprio dai tre stranieri – due fratelli e un loro connazionale – che, con i loro schiamazzi, hanno infastidito il proprietario dell’appartamento sottostante che prima ha preteso silenzio e tranquillità verbalmente, ma vedendosi disatteso è immediatamente passato alla violenza. Imbracciando una motosega, si è presentato alla porta della loro abitazione ed ha iniziato a minacciarli brandendo l’arma impropria, probabilmente per risultare più convincente.
I rumeni – giustamente preoccupati – si sono poi rifugiati presso un’altra abitazione non molto distante, dimora di uno di loro, ma sono stati raggiunti dall’aggressore qualche ora dopo. Quest’ultimo, con la scusa di risolvere il diverbio, ha attirato fuori uno dei presunti “responsabili” ed ha subito iniziato a minacciarlo con una roncola da giardino di circa 60 cm. Quando la situazione è poi degenerata, l’aggressore ha addirittura tentato di sferrare un colpo diretto al corpo del tunisino; colpo che per fortuna non è andato a segno, perché lo straniero si è difeso frapponendo la sua mano sinistra. A quel punto, l’aggressore è fuggito e la vittima è stata soccorsa dai sanitari del Pronto Soccorso dell’ospedale di Macerata, che lo hanno dimesso con una prognosi di 10 giorni s.c. per ferita da taglio.
Nelle ore immediatamente successive, l’attività dei carabinieri ha permesso di individuare e rintracciare il responsabile, un cinquantaquattrenne di Monte San Giusto, il quale nel frattempo si è disfatto della roncola utilizzata per l’aggressione ma non della motosega, che è stata posta sotto sequestro. Totalmente diversa la dinamica e le motivazioni della lite fornite dall’aggressore, che ha riferito di aver agito a causa di alcune molestie rivolte alla moglie da parte dei tre stranieri. Ma la verità sarà svelata soltanto dal processo, che vedrà l’aggressore accusato di minacce aggravate e lesioni personali aggravate.
Tempestivo l’intervento dei militari dell’Arma, che grazie alla cooperazione tra le stazioni – capillari e radicate nel territorio – e il dispositivo di pronto intervento del Nucleo Radiomobile, sono riusciti ad individuare e fermare l’aggressore, che adesso dovrà rispondere dei reati commessi in quella folle serata di luglio.
Il 3 luglio, nella prima mattinata, gli agenti della Volante del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Civitanova Marche sono intervenuti in risposta a una chiamata al 112 da parte di un ragazzo. Quest'ultimo aveva segnalato di essere stato picchiato dal padre, il quale stava a sua volta aggredendo la madre, che aveva tentato di difenderlo. Gli agenti hanno raggiunto l’abitazione indicata dal giovane di 13 anni, visibilmente scosso. All'interno, hanno prestato soccorso alla madre, una donna albanese di 42 anni, e ai suoi altri due figli: una ragazza di 16 anni e un bambino di quasi due anni, entrambi feriti.
Dopo aver assistito le vittime, gli agenti hanno affrontato l'uomo, 47 anni, anche lui di origine albanese, che si trovava in una camera urlando e protestando contro i suoi familiari, cercando di minimizzare quanto accaduto. Sulla base delle prove raccolte, gli agenti hanno arrestato l'uomo per maltrattamenti in famiglia e lesioni gravi contro la moglie e i figli minori. Questi ultimi sono stati accompagnati al Pronto Soccorso dell'ospedale di Civitanova Marche e poi dimessi con una prognosi di alcuni giorni.
Successivamente, la donna e i suoi figli sono stati accolti presso il Commissariato di Civitanova Marche, dove è disponibile una stanza dedicata alle vittime più vulnerabili, attiva da novembre dell'anno precedente. L'uomo, già noto per episodi simili, è stato trasferito presso la casa circondariale di Ancona Montacuto, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
Una cospicua perdita di grano ha attirato l’attenzione delle autorità locali nella zona di Corridonia e Morrovalle. Secondo le prime informazioni, il carico sembra essere partito da Sarrocciano, ma la dinamica esatta è ancora in fase di accertamento.
Una pattuglia della polizia municipale di Corridonia è intervenuta sul posto dopo aver ricevuto segnalazioni da privati questa mattina intorno alle 8.30. Le immagini acquisite potrebbero aiutare a risalire al responsabile. Il conducente dell'autocarro, a causa dei frequenti trasporti di grano che avvengono sulle strade in questo periodo di fine trebbiatura, potrebbe non essersene accorto e, dunque, aver proseguito la marcia ignaro della perdita in corso.
Il carico sembra aver interessato solo il margine della strada a Corridonia, senza invadere la corsia. Tuttavia, a Morrovalle, la situazione è stata più complessa, causando più problemi che hanno reso necessario l'intervento sul posto della locale Polizia Municipale.
Le tracce di grano sono state trovate lungo la strada SR 845 dal km 15 in direzione Civitanova, con particolare concentrazione a Morrovalle pertanto è probabile che lo scarico sia avvenuto proprio in questa zona. Al momento, la dinamica esatta dell’incidente è ancora oggetto di indagine.
Grande paura intorno alle ore 17:30 di lunedì pomeriggio in Via Severini, al civico 8, quando una parete di un appartamento situato nel seminterrato di una palazzina in ristrutturazione è improvvisamente ceduta. L’episodio ha coinvolto una famiglia con due bambini piccoli, che al momento del crollo si trovavano all'interno dell'abitazione. Fortunatamente, nessuno è rimasto ferito, ma l’evento ha subito richiesto l'intervento dei Vigili del Fuoco che hanno provveduto a controllare i 18 appartamenti dell'edificio, alcuni dei quali disabitati.
Dopo un’attenta ispezione, nella serata di ieri, il Comune di Macerata ha firmato un’ordinanza di inagibilità e tutte le 13 famiglie residenti sono state sfollate e costrette a passare la notte fuori casa. Tre delle famiglie, per un totale di 8 persone, sono state accolte dalla Domus San Giuliano, mentre le altre hanno trovato sistemazioni autonome.
L'emergenza durerà ancora qualche giorno. L’ordinanza del Comune di Macerata, datata 8 luglio 2024, emessa dall'Ing. Tristano Luchetti, responsabile del Servizio Tecnico, descrive la necessità di sgomberare l'edificio in via precauzionale per consentire il monitoraggio dello stesso a seguito di un possibile spostamento del fabbricato situato a nord, che non consente agli occupanti di permanere in sicurezza nelle proprie abitazioni. I rilievi effettuati indicano la necessità di un intervento di messa in sicurezza dell'edificio. È stato pertanto ordinato all'amministratore del condominio di attivare tutti gli interventi e le misure indispensabili per conseguire la sicurezza del fabbricato. Il rientro dei residenti sarà possibile solo dopo l'esecuzione dei lavori di messa in sicurezza e a seguito di una specifica relazione confermativa da parte di un tecnico abilitato e qualificato.
“Se dobbiamo rientrare a prendere qualcosa in casa dobbiamo avvisare i vigili urbani che poi ci devono accompagnare. Sto preparando un esame e sono costretta ad andare a studiare in biblioteca. È sicuramente una situazione di disagio. Speriamo passi presto”. Racconta Martina, studentessa universitaria che abita nel palazzo.
"Non bastavano i rumorosi lavori che vanno avanti da mesi e le finestre chiuse per evitare la polvere dentro casa", afferma invece Giacomo, altro studente che abita nel palazzo, che si dice particolarmente innervosito dall'increscioso episodio.
Le autorità locali, intanto, continuano a lavorare per garantire la sicurezza dei residenti e ripristinare al più presto le condizioni di agibilità degli appartamenti.
Grande paura intorno alle ore 17:30 in Via Severini, al civico 8, dove una parete di un appartamento situato nel seminterrato di una palazzina in ristrutturazione è improvvisamente ceduta. Il drammatico episodio ha coinvolto una famiglia con due bambini piccoli, che al momento del crollo si trovavano all'interno dell'abitazione.
L'incidente è avvenuto mentre alcuni operai della ditta incaricata Paolini di Recanti stavano effettuando dei lavori di ristrutturazione nella palazzina. La causa esatta del cedimento strutturale è ancora sotto indagine, ma sembra che il lavoro in corso abbia in qualche modo compromesso la stabilità della parete.
L'allarme è scattato immediatamente e sul posto sono prontamente intervenuti i vigili del fuoco, che hanno messo in sicurezza l'area e fatto evacuare l'appartamento. Anche l’ambulanza è arrivata tempestivamente per assicurarsi che nessuno fosse rimasto ferito, mentre la polizia ha avviato le prime indagini per capire le dinamiche dell'incidente e accertare eventuali responsabilità.
Per fortuna, nessuno dei membri della famiglia è rimasto ferito, ma lo shock per l'accaduto è stato notevole. L’episodio solleva però nuovamente l'attenzione sulla sicurezza nei cantieri edili, specialmente quando i lavori interessano edifici abitati.
Salvataggio insolito quanto spettacolare per i vigli del fuoco. Nella mattinata di oggi, una squadra della centrale e un elicottero del Nucleo di Pescara hanno operato in sinergia per il recupero di un cavallo, in località Altino, a Montemonaco.
L’animale si era allontanato dal branco fino a raggiungere un'altitudine di circa 1600 metri. Non era poi riuscito a ritrovare il sentiero per riscendere di quota e da circa un mese non rientrava in stalla. Una volta individuato è partita l’operazione di salvataggio.
Prima di essere imbragato dai pompieri a terra, che lo avevano raggiunto dopo un cammino di circa due chilometri, è stato sedato da un veterinario. Successivamente ci ha pensato l’equipaggio del Drago a riportarlo alla base.
I carabinieri delle Stazioni di Fiuminata, Fiastra e del Radiomobile della Compagnia di Camerino, nel corso della notte appena trascorsa, hanno tratto in arresto un pensionato cinquantacinquenne che si era introdotto nell’eremo di San Cataldo di Esanatoglia.
L’uomo, originario di Monte Roberto ma residente a Jesi, dopo aver sfondato la porta con attrezzi da scasso di cui era fornito aveva iniziato a rovistare internamente al mobilio in cerca di oggetti sacri e di valore presenti.
All’arrivo dei carabinieri si era inoltre nascosto in un sottoscala per non farsi individuare. L'uomo è stato, tuttavia, fermato e tratto in arresto con l’accusa di danneggiamento e tentato furto aggravato. Nella mattinata odierna presso la Procura della Repubblica di Macerata è prevista la celebrazione del processo per direttissima.
I carabinieri arrivano proprio nel momento dello spaccio: scattano la denuncia per il venditore e la segnalazione per l'acquirente. Provvedimenti a cui si aggiungono altre due segnalazioni per altrettanti automobilisti trovati con la droga al seguito. Sono questi i numeri dei recenti controlli effettuati dai carabinieri della compagnia di Fermo.
A Porto San Giorgio i militari dell'Arma hanno notato, durante un servizio sulla costa, un uomo di origini bengalesi di 21 anni e un 46enne di Montegranaro scambiarsi qualcosa. Il primo, alla vista dei militari, ha cercato di eludere il controllo dandosi alla fuga. L'italiano invece, fermato, è stato trovato in possesso di alcuni grammi di eroina e denunciato alle autorità competenti quale assuntore di sostanze stupefacenti.
Per lui anche una sanzione amministrativa e l'allontanamento. Al giovane di origini bengalesi invece è stato contestato il reato di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso di un servizio coordinato, i carabinieri di Porto Sant'Elpidio hanno segnalato alla prefettura, quale assuntore di sostanze stupefacenti, un uomo pregiudicato 40enne residente ad Ancona.
L'uomo infatti è stato fermato mentre era alla guida della propria auto e i carabinieri, insospettiti dal suo comportamento, hanno eseguito una ispezione personale e veicolare con il supporto di unità cinofila del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Fermo, trovando l'automobilista in possesso di alcuni grammi di cocaina, detenuta per uso personale. All'uomo è stata anche ritirata la patente.
Stessa sorte capitata ad un uomo di 51 anni, fermato a Lido Tre Archi, e trovato in possesso di due involucri contenenti cocaina. L'uomo, residente ad Ancona è stato denunciato per il reato di detenzione di sostanza stupefacente per uso personale e gli è stata anche contestata la violazione del regolamento di polizia urbana del Comune di Fermo, con ordine di allontanamento dal Comune.
Si intrufola in una villa e, senza curarsi di essere in una proprietà privata, inizia a prendere il sole nuda stendendosi su un lettino a bordo piscina. È quanto avvenuto nel pomeriggio di sabato in contrada Trave, ad Ancona. Il proprietario, accortosi della presenza della donna, ha chiamato la polizia.
Si tratta di una turista di origini boliviane, di 41 anni. Una volta vistasi coperta, ha tentato di rivestirsi in fretta e allontanarsi. A fermarla, però, è stato il proprietario della villa che si è riservato di formalizzare una denuncia.
Agli agenti delle volanti intervenuti sul posto, appurato che l'intrusa fosse da sola - con l'ausilio del traduttore simultaneo, visto che la donna parlava esclusivamente in spagnolo - ha riferito di aver raggiunto l'Italia da circa una settimana per incontrare un amico di Ancona, il quale non si era reso piú disponibile a vederla.
La 41enne era senza documenti e cellulare che, stando al suo racconto, aveva smarrito al suo ingresso in Italia. Senza telefono non sarebbe riuscita a contattare altri conoscenti che le potessero venire in aiuto.
Così, sempre stando alla versione che la turista ha fatto agli agenti, mentre camminava nei pressi della villa vi ha fatto ingresso tramite un passaggio nel giardino credendo che fosse disabitata e approfittando della situazione per riposarsi.
La donna è stata portata in Questura per gli ulteriori accertamenti e per la sua esatta identificazione. Sono in corso valutazioni relativamente al suo soggiorno nel territorio italiano.
Drammatico incidente questa mattina a Montefano, auto precipita in un laghetto: morta una coppia di anziani di Filottrano. L’allarme è scattato, intorno alle 10:30, nel lago del Circolo per la pesca sportiva Wild Fish Azzoni. A riconoscere il corpo dei genitori sono stati i figli, accorsi sul posto: Rita Caporaletti aveva 82 anni, e aveva da tempo problemi di salute, mentre il marito Giuseppe Paolorossi aveva 92 anni.
I carabinieri propendono per la pista del gesto volontario da parte dell'uomo. Il marito non avrebbe più sopportato il peso della malattia della consorte, che da tempo soffriva di Alzheimer. Nella giornata di ieri l'anziano avrebbe anche effettuato un sopralluogo sul posto, come confermato dal gestore del Wild Fish Azzoni, Franco Beccacece.
Secondo una ricostruzione, la vettura, una Fiat Punto, avrebbe attraversato la stradina di breccia che attraversa il lago, per poi inabissarsi nello specchio d’acqua.
Due giovani, che hanno assistito alla scena, hanno cercato di salvare la vita ai due occupanti del mezzo gettandosi in acqua, senza tuttavia riuscirci. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco con i sommozzatori, il personale del 118 e i carabinieri della Compagnia di Macerata.
I sommozzatori, provenienti da Teramo, una volta in acqua hanno estratto dall'abitacolo i due anziani per poi riportarli in superficie. Successivamente i pompieri del Comando di Ancona, con l'ausilio di un'autogru, hanno recuperato l'auto precipitata nel lago.
Sul luogo della tragedia anche il medico legale Antonio Tombolini. Sulle motivazioni del gesto gli inquirenti non sembrano avere dubbi, il magistrato, Rosanna Puccini, ha disposto l'ispezione cadaverica sui corpi dei due anziani, a seguito della quale è prevista la consegna delle spoglie alla famiglia. La coppia lascia tre figli, Sauro, Rosalia e Piero. I due erano prozii del sindaco Luca Paolorossi.
Frontale tra due auto, due feriti, uno trasportato a Torrette. È il bilancio di un incidente avvenuto, intorno alle 4 della notte appena trascorsa, lungo la provinciale 362 (Jesina) nel territorio comunale di Montefano.
Per cause in corso di accertamento una Bmw, condotta da un 26enne, e un Jeep, condotta da un 40enne, sono entrate in collisione frontalmente. Nell’impatto la Bmw ha poi finito la sua corsa nel fossato
Lanciato l’allarme sono intervenuti sul posto i mezzi di soccorso del 118, della croce Gialla e dei vigili del fuoco.Il ragazzo di 26 anni alla guida della Bmw è stato trasportato a Torrette in ambulanza con un codice rosso, mentre l’uomo che si trovava al volante della Jeep è stato trasferito all’ospedale di Macerata.
I rilievi sono spettati ai carabinieri.
Picchia la compagna ferendola con un coltello e colpisce anche la suocera; tutto davanti ai suoi figli piccoli. I carabinieri della compagnia di Ascoli Piceno hanno arrestato un operaio 35enne accusato di lesioni aggravate dall'uso di un'arma da taglio, dal vincolo di parentela e dallo stato di ubriachezza.
È accaduto nella serata di venerdì a Roccafluvione (Ascoli Piceno) quando l'uomo, rientrando a casa per cena, è stato rimproverato dalla compagna per il suo stato alterato per aver bevuto; circostanza che recentemente sarebbe accaduta troppe volte e che la donna non tollerava. L'operaio ha reagito male, ha colpito la moglie con una testata e pugni.
Fuori di sé, ha afferrato un coltello da cucina. Secondo la ricostruzione dei militari dell'Arma, nel tentativo di disarmarlo anche la compagna si sarebbe ferita alle mani tanto da dover ricorrere alle cure del pronto soccorso dell'ospedale Mazzoni, così come la madre, intervenuta per difenderla e rimasta a sua volta contusa. Sono state dimesse con una prognosi rispettivamente di 15 e 12 giorni. I carabinieri hanno sequestrato il coltello insanguinato e i telefoni cellulari della coppia.
La stazione del Soccorso Alpino e Speleologico di Macerata, intorno alle 13.00 di oggi, è stata attivata dalla Centrale 118, per un intervento di soccorso a un’escursionista che ha accusato un malore sul “Sentiero li Vurgacci”, Pioraco.
Le squadre del Cnsas, insieme ai colleghi del 118, una volta giunti sul posto e dopo aver valutato le condizioni sanitarie della donna, hanno stabilizzato ed imbarellato la paziente sul posto.
Successivamente trasportata con “la barella portantina”, speciale barella utilizzata dal Cnsas in ambiente impervio, fino al parcheggio dove un ambulanza del 118 era in attesa.