Ladri in azione al Touch Chalet di Porto Sant'Elpidio.
Quasta mattina quando il proprietario è arrivato al lavoro ha trovato le vetrate rotte: da lì probabilmente sono entrati i ladri. All'interno, dopo un giro di ricognizione, si è accorto che mancavano diverse attrezzature da cucina, tra cui affettatrice, tritacarne e bilancia elettronica, bottiglie di champagne e di vodka e i soldi che erano in cassa.
Errare, certamente, è umano. Perseverare no. Specialmente quando si parla di argomenti estremamente delicati e che vanno a toccare persone già tremendamente provate e in difficoltà.
Così, se all'indomani dell'emendamento presentato alla "manovrina da " dalla senatrice Camilla Fabbri e dal deputato Marco Marchetti del Pd per l'inserimento delle imprese della provincia di Pesaro-Urbino tra le beneficiarie degli aiuti per i danni indiretti del terremoto", anche da diversi esponenti del loro stesso partito erano arrivate note di disappunto, oggi la senatrice Fabbri torna ancora sull'argomento e insiste: "I danni indiretti da terremoto vanno riconosciuti anche alla provincia di Pesaro".
Replicando alle dichiarazioni del vice capogruppo del Pd in consiglio regionale Fabio Urbinati ("Ritengo quanto mai inopportuno l'emendamento firmato dalla senatrice Camilla Fabbri e dal deputato Marco Marchetti del Pd per l'inserimento delle imprese della provincia di Pesaro-Urbino tra le beneficiarie degli aiuti per i danni indiretti del terremoto") la senatrice Fabbri afferma "Si resta stupiti a leggere le dichiarazioni del vice capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Fabio Urbinati, rispetto all'emendamento presentato alla "manovrina", in discussione alla Camera, per riconoscere anche alle imprese della provincia di Pesaro-Urbino un ristoro economico a causa dei danni indiretti del sisma.
Danni indiretti - tengo a precisare - che le imprese devono certificare come successivi al terremoto e da esso determinati. Urbinati stesso riconosce come tutto il territorio della Regione abbia subito le conseguenze del sisma, ma poi critica l'emendamento da me sostenuto, probabilmente per ragioni politiche piuttosto che di merito, come conferma la chiusura del suo ragionamento che richiama infatti il congresso del partito.Ricordo ad Urbinati che, come riconosciuto, esistono le conseguenze economiche appunto indirette, capaci di abbattere i fatturati delle attività anche se non direttamente distrutte dal sisma. Una situazione che merita una risposta soprattutto se questa stessa risposta, come nel caso dell'emendamento in questione, non sottrae risorse al ristoro e all'aiuto previsti per le zone direttamente colpite e che insistono nell'area del cratere.Alla Regione Umbria è stata riconosciuta la possibilità del ristoro per danni indiretti nella sua interezza, dunque non si capisce perché ciò non debba valere anche per la nostra Regione. A meno che Urbinati non voglia collocare la provincia di Pesaro-Urbino al di fuori delle Marche! La sua presa di posizione polemica, per altro, appare irragionevole anche rispetto alla critica rivoltami: quella di aver tutelato gli interessi del territorio che conosco e che cerco di rappresentare con responsabilità, dando risposta ai suoi bisogni e alle sue necessità.Le istituzioni e i rappresentanti politici dovrebbero essere impegnati soltanto nello sforzo di rendere possibile la ricostruzione e la ripresa della nostra Regione Marche, a partire dalle popolazioni direttamente colpite, senza alimentare uno scontro fra territori e comunità, ma favorendo l'unità e il sostegno reciproco".
Disco verde all’avvio della microzonazione sismica di terzo livello nell’area del cratere devastato dai terremoti del 24 agosto e dei mesi successivi. Uno studio dettagliato, il più vasto in Italia per estensione territoriale, realizzato attraverso indagini geologiche e geofische approfondite sulle caratteristiche del sottosuolo che consentirà di predisporre in pochi mesi, una mappatura di alto valore scientifico e in grado di dare informazioni precise e accurate. Questo l’obiettivo dell’ordinanza 24 (qui) siglata dal commissario per la ricostruzione sisma 2016, Vasco Errani, con la quale si definiscono le modalità per l’inizio delle attività di microzonazione sismica in 140 Comuni del centro Italia, finanziata dallo Stato con 3 milioni e 796mila euro.
Spetta ai Comuni il ruolo di soggetto attuatore, con il supporto delle strutture tecniche delle Regioni di competenza, Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria e con l’affiancamento del Centro per la microzonazione sismica del Consiglio nazionale delle ricerche. Per monitorare l’avanzamento degli studi ed assicurare che siano realizzati in modo tempestivo ed efficiente, viene istituito un gruppo di lavoro composto da: un rappresentante della Struttura commissariale con funzioni di coordinatore; un rappresentante del Dipartimento di protezione civile; 4 rappresentanti delle Regioni; 3 rappresentanti del Centro per la microzonazione sismica. Tra i compiti del gruppo, la verifica di conformità finale.L’ordinanza del commissario Errani prevede tre diversi tipi di incarico, per tenere conto degli studi già fatti ed evitare inutili duplicazioni e perdite di tempo. Il primo, comprende i Comuni che devono affidare l’attività di microzonazione sismica di primo e terzo livello. II secondo gruppo, i Comuni che hanno bisogno degli studi di microzonazione sismica di terzo livello. Infine, il terzo gruppo, è costituito dai comuni di Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto e Montegallo, che devono completare sola la relazione conclusiva dello studio di microzonazione sismica di terzo livello, visto che gran parte dell’attività scientifica era già stata avviata e realizzata dopo la prima scossa del 24 agosto.
Il 40% del finanziamento viene erogato al Comune entro 15 giorni dalla comunicazione della firma del contratto. Il restante 60% entro 15 giorni dalla verifica di conformità finale dello studio da parte del Gruppo di lavoro.L’ordinanza 24 definisce nel dettaglio i tempi di elaborazione e consegna degli studi: entro 30 giorni dall’entrata in vigore gli enti locali affidano gli studi, prorogabili di altri 30 giorni. Decorsi inutilmente i termini, i presidenti di Regione possono sostituirsi ai Comuni inadempienti e nei 15 giorni successivi affidare gli incarichi.I tecnici hanno a disposizione 150 giorni di tempo per eseguire e consegnare gli studi al Comune che entro i 5 giorni successivi li invia al Gruppo di lavoro a cui spetta la verifica di conformità. Se il procedimento si chiude con esito positivo, la Regione adotta gli studi e li utilizza per le attività di pianificazione e di progettazione. Mentre il Comune ne recepisce gli esiti nei propri strumenti di programmazione e di pianificazione.
Per Tolentino è prevista una spesa di € 54.000 di cui finanziata dallo Stato: per € 40.800 al Comune e per € 13.200 al Centro di Microzonazione sismica; inoltre sono previsti € 10.000 per un down hole ( ossia prove geofisiche in foro ). La prova geofisica down-hole sarà eseguita direttamente dal Centro Microzonazione Sismica.
Nonostante sia stata appena acquisita da UBI Banca, il calvario di Banca Marche (e, soprattutto, dei suoi dipendenti) sembra essere lontano dalla conclusione. I numeri che circolano in questi giorni parlano di oltre 1.500 esuberi tra Banca Marche, CariChieti e Banca Etruria. Se stiamo alla sola Banca Marche, poi, si parla della chiusura di circa un terzo delle sue filiali e di un drastico taglio dei suoi dipendenti, che potrebbero scendere sotto le duemila unità dopo essere stata sopra quota tremila non più tardi di due anni fa, ricorda Tiziana Spurio Deales, segretaria provinciale FISAC-CGIL.
Insomma: i numeri sembrano smentire i facili entusiasmi di chi salutava con gioia questa operazione, visto che neppure l’obiettivo della salvaguardia dei livelli occupazionali pare poter essere raggiunto. L’onorevole Giovanni Paglia (gruppo Sinistra Italiana-Possibile e membro della Commissione Finanze), in occasione dell’incontro organizzato dal coordinamento territoriale di Sinistra Italiana su queste tematiche, ha ricordato come le prime perplessità relative alla gestione politica della crisi di questi quattro istituti bancari risalgano al 2015.
"Provammo a spiegare a Padoan che partire dal presupposto che gli obbligazionisti subordinati coincidessero con gli speculatori era totalmente sbagliato. All'epoca in Europa c'erano due dossier che riguardavano l'Italia: il primo era l'abolizione dell'IMU, il secondo era proprio quello delle quattro banche. L'Italia non aveva la forza contrattuale di tenere due dossier contemporaneamente e da una valutazione puramente elettorale si decise di portare a termine l'abolizione della tassa sulla prima casa anzichè risolvere senza problemi il dossier banche. Quello che la maggioranza di governo non comprese è che, andando a minare un mercato che si basa sulla fiducia, non si colpiscono solo quelle quattro banche ma tutto il sistema bancario." afferma Paglia. Oggi più di ieri, la geografia delle banche italiane mostra una concentrazione sempre maggiore: restano pochi, grandi istituti che rischiano di essere inadeguati alla realtà imprenditoriale italiana, fatta, in prevalenza, di piccole e medie imprese. Il rapporto diretto tra il cliente e la sua banca di fiducia viene sostituito da algoritmi matematici senz’anima che aprono la strada, potenzialmente, ad un sistema bancario radicalmente differente da quello che conosciamo.
"Questo è il sistema che piace a Padoan e Draghi" -precisa Paglia- "ed è quello contro cui Sinistra Italiana combatte e combatterà." Il forte legame tra banche e territorio è uno dei pilastri sui quali è nato il modello produttivo maceratese. Oggi viene a mancare una delle banche principali del nostro territorio, ed è più che lecito chiedersi cosa resta di quel modello in un contesto in cui la nostra provincia (e non solo) soffre a causa di una crisi economico – finanziaria di difficile soluzione ed è alle prese con una ricostruzione post sisma che sta incontrando troppi ostacoli, anche di carattere burocratico. "Sicuramente ci saranno seri problemi di ripresa dopo il sisma che ha colpito parte della nostra Regione"-chiude Spurio Deales-"poichè le grandi banche non hanno interesse a finanziare i piccoli creditori come invece è successo dopo il sisma del 1997".
Con le loro attività "davvero importanti", i volontari hanno garantito un "supporto" alle comunità colpite dal terremoto del Centro-Italia e ora "possono fare davvero molto nel post-emergenza, se parliamo di ricostruire nel senso di fare prevenzione imparando dalle esperienze". Lo ha detto il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, parlando a Lucca al Festival del volontariato, e spiegando che "i volontari possono essere sentinelle costantemente presenti, delle cartine di tornasole su ciò che funziona e ciò che deve essere potenziato nella quotidianità".
"Possono davvero far fare uno scatto in avanti alla preparazione delle proprie comunità, aiutando, anche con una comunicazione chiara, semplice, condivisa, a comprendere correttamente i rischi e cosa ognuno di noi può fare per mitigarli". (ANSA)
Torna libero Amedeo Mancini, l'ultrà della Fermana accusato per la morte di Emmanuel Chidi Nnamdi, il migrante nigeriano deceduto a Fermo dopo una lite per strada, scoppiata perché Mancini aveva gridato 'scimmia' alla compagna di Emmanuel, Chyniere. Il Gip del tribunale di Fermo Maria Grazia Leopardi ha revocato gli arresti domiciliari e rimesso in libertà Mancini, 40enne, arrestato nel luglio 2016 con l'accusa di omicidio.
Per Mancini resta solo l'obbligo di firma giornaliera presso i Carabinieri. Lo hanno reso noto i suoi legali, gli avv. Francesco De Minicis e Savino Piattoni. Mancini aveva trascorso in carcere il periodo successivo all'arresto, fino ad ottobre e vi era rimasto anche diversi giorni dopo che gli erano stati concessi gli arresti domiciliari, perché non si riusciva a trovare un braccialetto elettronico. Godeva del permesso di recarsi al lavoro nei campi. Il gip, tenendo conto del buon comportamento tenuto dall'uomo in carcere e dopo ha ritenuto maturi i tempi per il rilascio. (Ansa)
Sembra di essere su Scherzi a Parte, ma invece è tutto tremendamente vero.
Mentre nelle Marche deve ancora arrivare una, dicesi una sola casetta di legno e a Norcia ne hanno già consegnate una trentina (nessuno ancora ha mai spiegato quale differenza sostanziale esista fra Castelsantangelo sul Nera, zero casette, e Norcia, trenta casette, entrambi Comuni terremotati del 24 agosto); mentre la maggior parte delle macerie da ormai quasi sette mesi giace esattamente nello stesso punto in cui sono crollate; mentre attività commerciali ed economiche del cratere (e in modo particolare quelle dell'entroterra maceratese ormai spopolato e praticamente abbandonato) sono sull'orlo della chiusura per il calo del fatturato dovuto al sisma e, talvolta, anche per i ritardi nei pagamenti da parte dello Stato; mentre non è ancora neanche abbozzato uno straccio di ricostruzione, neanche per tirare su quattro canterti e far rientrare a casa migliaia di persone; mentre la rassegnazione inizia ad essere il sentimento popolare più diffuso fra chi ha perso tutto, cosa si sono inventati oggi alla Camera dei Deputati?
Si sono inventati un emendamento alla "manovrina". Sapete di cosa si tratta? Della possibilità di includere la provincia di Pesaro fra quelle che - recita testualmente l'Ansa - potranno beneficiare della ristorazione economica a causa del danno indiretto provocato dal sisma".
Secondo i parlamentari del Pd Camilla Fabbri e Marco Marchetti è "una misura necessaria perché il terremoto ha determinato conseguenze negative anche sul nostro tessuto economico-produttivo, sebbene particolarmente colpito, in modo diretto, sia stato il territorio del Sud delle Marche".
Ora, il bivio è: si pensa davvero che in provincia di Macerata vivano persone con l'anello al naso o si cerca consapevolmente di far incazzare la gente e portarla all'esasperazione? Ora, con tutto il rispetto per i nostri corregionali del nord, resta veramente difficile capire come e in che modo possano essere stato interessate dalla crisi post sisma località come Pesaro o Gabicce Mare o Gradara. Ma non sarà il caso che prima di pensare ai danni indiretti si pensi a far sopravvivere chi ha subito enormi danni diretti, ovvero molto più brutalmente ha visto crollargli addosso l'attività e i sacrifici di una vita? E magari prima di pensare ai "danni indiretti" a Gabicce Mare, ipotizzare una bozza di ricostruzione che ci consenta almeno di poter se non guardare almeno immaginare un futuro? Così, francamente, è davvero difficile pensare di poter andare avanti.
“L’atteggiamento ridicolo e menefreghista del governo italiano nei confronti delle aree colpite dagli eventi sismici si allarga ora all’Europa: il Consiglio europeo, in sede di Coreper, non ha trovato un accordo sul dossier “disastri naturali” per finanziare la ricostruzione attraverso il fondo europeo di sviluppo regionale. Il motivo principale? Il naso storto dei rappresentanti tedeschi, spalleggiati da quelli inglesi, austriaci, olandesi, finlandesi, svedesi e danesi. Tradotto in parole povere, ciò significa al momento blocco totale degli stanziamenti europei per avviare la ricostruzione nei comuni appenninici sventrati dal sisma. Una decisione sconcertante, che vede però al solito l’Italia fare spallucce e rimettersi a cuccia nei confronti della Germania che ormai fa da padre padrone del Vecchio Continente ogni giorno di più. Dopo lo scandalo del ristorante di Pieve Torina “Il Vecchio Molino”, creditore con lo Stato per 150 mila euro, l’esecutivo Gentiloni inanella un’altra figura barbina nei confronti delle popolazioni del Centro Italia. Ho presentato subito un’interrogazione parlamentare: stavolta Gentiloni deve piantarla di fare la gatta moscia e battere un colpo, non si può giocare con la pelle delle persone con questa faciloneria disarmante”.
Così Patrizia Terzoni, portavoce del Movimento 5 Stelle presso la Camera dei Deputati.
“Qualcuno ha più notizie – prosegue – di Vasco Errani? Se prima si autocensurava, ora che è fuori del Pd viene censurato dallo stesso governo che lo ha piazzato a dirigere le operazioni della ricostruzione. Il lassismo di questo esecutivo nei confronti di questo disastro che ha colpito decine di migliaia di cittadini è imbarazzante: con l’aiuto dell’Europa o no, ci sfiateremo perché venga rimessa in piedi fino all’ultima pietra caduta. Dopo nove mesi di scempiaggini ne abbiamo viste abbastanza, e siamo oltretutto stufi di vedere a livello internazionale l’Italia fare da scendiletto della Germania. Sveglia Gentiloni: è ora”.
Ubi Banca prevede di tagliare di circa un terzo il personale delle tre good bank. Entro il 2020 la banca vuole infatti ridurre di circa 200 milioni gli oneri operativi di Banca Marche, Banca Etruria e Carichieti attraverso una contrazione dell'organico di 1.569 risorse (-32% rispetto al 2016), il taglio di 140 filiali e l'ottimizzazione delle altre spese amministrative. E' quanto si legge nell'aggiornamento del piano industriale di Ubi Banca.
L'istituto ha approvato anche i risultati del terzo trimestre che mostrano un utile netto consolidato di 67 milioni di euro, in crescita del 59,4% rispetto al primo trimestre del 2016, nonostante un'ulteriore svalutazione del Fondo Atlante per 13,5 milioni, oneri relativi al Progetto Banca Unica per 4,6 milioni e spese progettuali relative all'acquisto delle tre good bank per 1,1 milioni.
"Noi sindaci abbiamo chiesto che gli sfollati non vengano spostati dai camping in cui si trovano ora. La riunione è stata aggiornata, ma secondo me ci sono margini di apertura per trovare una soluzione".
Questo il commento del sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci al termine della riunione fiume svoltasi in Prefettura a Macerata sul caso dei terremotati ospiti di strutture della costa, che ora dovrebbero spostarsi per far posto ai turisti. Gentilucci torna poi sul nodo delle casette, le Sae che nelle Marche non ci sono ancora. "Ho sottoscritto un cronoprogramma con la Regione secondo il quale a Pieve Torina le casette devono arrivare entro il prossimo 24 agosto. Sono fiducioso che l'impegno venga rispettato. Se così non sarà - annuncia - sono pronto a ogni forma di protesta, anche eclatante".
La Banca d'Italia rende noto che, in data odierna, si è perfezionata la cessione a Ubi di Nuova Banca delle Marche, Nuova Banca dell'Etruria e del Lazio e Nuova Cassa di Risparmio di Chieti, "essendosi verificate le condizioni sospensive previste dal contratto stipulato in data 18 gennaio 2017, tra cui il rilascio delle autorizzazioni da parte delle competenti Autorità italiane ed europee".
La cessione delle tre good bank a Ubi è una "operazione molto importante", arrivata dopo aver superato "problemi di liquidita' e scadenze complicate da gestire". Ma "i vincitori principali" nell'operazione che ha portato alla vendita di Carichieti, Banca Marche ed Etruria, sono i dipendenti, sottolinea in un'intervista all'ANSA il presidente Roberto Nicastro, ringraziandoli più volte e sottolineando che "hanno lavorato senza tregua, li ho visti fare Natale, Ferragosto e Pasqua al lavoro, con lo stress di non sapere cosa succede". E' anche merito loro, spiega Nicastro, se i risultati sulla clientela sono stati "sorprendenti anche per noi, ma la forza è stata avere banche fortemente radicate sul territorio con una clientela a loro vicina".
"È stato un viaggio lungo" si legge nella lettera inviata dal consiglio di amministrazione di Banca Marche ai dipendenti "possiamo definirlo un’“odissea”, ben più complesso di quanto ci potessimo aspettare il 23 novembre del 2015. Abbiamo fatto una traversata ricca di insidie: le dimensioni della risoluzione, i requisiti posti da DG Comp, le scadenze sempre troppo strette che ci hanno costretti a navigare a vista e non ci hanno permesso interventi strutturali, il clamore mediatico e l’iniziale preoccupante crisi di liquidità, etc. Nei fatti siamo stati le cavie di questa profonda riforma europea delle banche che è il “Bail-In”. Siamo riusciti a superare tutte le difficoltà, è stata scelta la migliore proposta disponibile tra i 30 soggetti che hanno partecipato all’asta competitiva. Ha vinto il progetto tutto italiano di UBI, a cui consegniamo banche sane, pronte ad apportare evidente valore. Non scordiamo che la risoluzione delle Good Bank è l’unica di una certa dimensione a livello europeo ad essere stata completata. Siamo stati sottoposti a diverse prove e abbiamo affrontato numerosi rischi, alcuni molto seri. Alle delusioni, che non sono mancate, abbiamo sempre saputo fare fronte con tenacia, nuovo impegno e senza smettere di credere nei nostri obiettivi. Se non avessimo portato a termine la cessione, le nostre banche sarebbero andate incontro alla liquidazione, con gravissime conseguenze economiche e sociali ai danni di tutti, in primis per i nostri territori: stiamo parlando di 1 milione di clienti, 200.000 PMI, quasi 6.000 posti di lavoro. Non solo, la liquidazione delle nostre banche avrebbe danneggiato l’intero sistema creditizio nazionale: gli esborsi sarebbero stati quasi tripli rispetto all’effettivo costo dell’operazione (12 miliardi di depositi da garantire contro 4,5 miliardi stimabili come costo per il sistema), e possiamo solo immaginare l’impatto generale sulla fiducia di depositanti e obbligazionisti senior delle altre banche (...) Nel futuro vi si presenteranno nuove sfide, come è naturale che sia –sfide diverse, fare banca è profondamente cambiato, le competenze che servono per essere efficaci sono in continua evoluzione– ma Voi siete temprati da una lunga fase di dure prove, affrontate e vinte, e siamo certi che saprete cogliere le opportunità che sempre accompagnano momenti come questi. E lo farete con una marcia in più".
Il prefetto di Macerata Roberta Preziotti ha invitato questo pomeriggio in Prefettura gli assessori alla Protezione civile e al Turismo delle Marche, il dirigente della Protezione civile regionale e 12 sindaci della provincia, più il commissario straordinario di Valfornace, per affrontare la situazione del contingente di sfollati del terremoto che dovrebbe trasferirsi da alcuni camping della costa in altre strutture, per lasciare spazio ai turisti. La riunione era stata chiesta dal sindaco di Pieve Torina, presidente della Comunità Montana di Camerino, e da quello di Ussita, ed è ancora in corso.
Nei giorni scorsi Preziotti aveva ricevuto una delegazione di terremotati, che verranno riconvocati successivamente. L'obiettivo degli sfollati è quello di non abbandonare le attuali strutture di accoglienza, e anche i sindaci appoggiano questa richiesta. La Regione Marche aveva fatto appello agli albergatori per una proroga dell'ospitalità, ma l'invito era stato accolto solo in parte. (Ansa)
''La Regione Marche e gli albergatori facciano il possibile per evitare il trasferimento di tanti sfollati della costa in altre strutture, un ulteriore sradicamento, intollerabile per chi ha già tanto sofferto con il terremoto''. E' l'appello che il sen. del Pd Mario Morgoni lancia attraverso l'ANSA. ''La solidarietà non si può esprimere solo a parole, e lo dico anche ai titolari delle strutture ricettive e dei camping che nei mesi invernali hanno accolto gli sfollati, riempiendo hotel e campeggi che normalmente sarebbero rimasti vuoti''.
Secondo Morgoni, Regione e Corte dei Conti devono valutare la possibilità di sostenere ''un ragionevole aumento di costi, non speculativo'' per prorogare l'accoglienza dei senza casa negli alberghi attuali. Ma gli albergatori devono a loro volta dimostrare ''maggiore sensibilità e disponibilità: chi dice 'ho già fatto il massimo, ora devo far posto ai turisti' - osserva - fa un ragionamento assolutamente non condivisibile''. (Ansa)
Il Comune di Montelupone e la Condotta Slow Food Loreto Val Musone hanno stipulato un protocollo di intesa, biennale e rinnovabile, finalizzato a una stretta collaborazione per la promozione del gusto, della giusta e corretta alimentazione, dello sviluppo sostenibile dell’economia agro-alimentare locale, della tutela dell’ambiente e delle tradizioni e identità culturali, della difesa della biodiversità.
Interesse delle due parti è educare alla cultura alimentare valorizzando le “buone, pulite e giuste” pratiche di lavorazione e trasformazione dei prodotti locali, gratificando nuove possibilità occupazionali. In tale contesto, si promuove una corretta informazione e formazione, a partire da interventi rivolti ai giovani in età scolare, coinvolgendo anche i genitori, i nonni e, più in generale, gli adulti, al fine di valorizzare il patrimonio agro-alimentare locale e gli aspetti salutistici legati al cibo.
Erano presenti alla firma del protocollo d’intesa: per la Condotta Slow Food Loreto Val Musone, Antonello Loreto, Giada Fabiani, Lodovico Nardozi, Leonardo Marotta; per il Comune di Montelupone, il sindaco Rolando Pecora, la segretaria Stefania Bolli, l’assessore alle produzioni Giordano Elisei.
"Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli farebbe bene a tenere bada l'assessore Angelo Sciapichetti perché le sue dichiarazioni sono imbarazzanti". Così in una nota il coordinatore regionale di Forza Italia sen. Remigio Ceroni, che critica Sciapichetti per alcune dichiarazioni fatte durante un convegno a Tolentino, in cui avrebbe indicato la durata della ricostruzione in "almeno 15 anni". "Secondo la Protezione Civile, i danni prodotti dal terremoto 2016 ammontano a 23,5 miliardi. Se il Governo ci mette un 1 miliardo l'anno, ci vorranno 24 anni per completare la ricostruzione - argomenta l'esponente di Forza Italia -. Noi diciamo che la ricostruzione deve essere realizzata in 5 anni. Basta che il Governo impegni per il terremoto 4,6 miliardi ogni anno. Le stesse risorse che spende per gli immigrati".
Nel mirino di Ceroni anche un post dell'assessore su Facebook "sul mancato pagamento di circa quindicimila pasti per oltre 150 mila euro, erogati da un ristoratore di Pieve Torina ai vigili del fuoco impegnati nell'area del cratere del terremoto". "Sciapichetti - osserva il coordinatore forzista - ha provato a scrollarsi ogni responsabilità affermando che la Regione Marche non c'entra nulla. Non capisce che il problema non è tanto chi debba pagare i pasti al ristoratore, il quale peraltro attende i soldi da circa sei mesi, ma risolvere la questione. Un uomo di governo deve comunque sempre adoperarsi per trovare soluzione a problemi di questo tipo"
Selena Soleggiati è stata rieletta segretario generale della Fist Cisl Marche al termine del I Congresso della federazione dei sindacati del terziario nata nel 2014 dalla sinergia delle categorie Fisascat e Felsa (rispettivamente rappresentative dei lavoratori del commercio, turismo e servizi e dei lavoratori autonomi, atipici e somministrati), che si è svolto oggi, martedì 9 maggio, a Sirolo.
Ai lavori hanno partecipato il segretario generale della Cisl Marche, Sauro Rossi, il segretario regionale della Cisl Marche, Marco Ferracuti, e oltre 100 tra invitati e delegati.
Soleggiati sarà affiancata in segreteria da Maria Teresa Ferretti e Marco Squartini.
Nella mattinata di lunedì, due scosse di terremoto di magnitudo 2.6 in rapida successione hanno provocato apprensione nella zona di Ascoli Piceno. Le due scosse hanno avuto come epicentro Roccafluvione, comune a poca distanza da Ascoli Piceno.
Sulle due scosse, si è espresso oggi il noto sismologo di Ingv Alessandro Amato: "Ieri ci sono stati due piccoli terremoti con epicentro a Roccafluvione, vicino ad Ascoli, ben avvertiti mi dicono anche lì. Qualcuno si è meravigliato che fossero avvenuti lì e non nella zona della sequenza, più a ovest. Ho fatto una piccola ricerca nel catalogo strumentale (cnt.rm.ingv.it) e in quello storico (CPTI15) . La prima mappa mostra la sismicità recente della zona (centro: Roccafluvione, raggio 15 km, ultimi 10 anni): si vede una sismicità diffusa che caratterizza il settore adriatico dell'Appennino. In questo settore non si ha notizia di terremoti devastanti come quelli dell'Appennino, ma ci sono stati comunque in passato eventi sismici di magnitudo 5.5-6 che hanno fatto danni localmente.
Qui mostro i dati relativi a uno di questi eventi, uno dei maggiori di questo settore, avvenuto in periodo bellico (3 ottobre 1943), che produsse danni fino all'ottavo e nono grado nell'Ascolano. Non allarmiamoci (i due eventi di ieri rientrano nella normale attività sismica della regione) ma non dimentichiamoci la storia, non sottovalutiamo la pericolosità sismica del nostro territorio, e soprattutto verifichiamo la sicurezza degli edifici dove viviamo, lavoriamo, andiamo a scuola".
Un invito, insomma, a non abbassare mai la guardia.
"Nel terremoto di agosto, con tutti quei morti, le storie di animali mi erano sfuggite, erano scivolate comprensibilmente in secondo piano...In questo secondo terremoto, invece, c'è spazio per guardare anche ad altro". E' difficile parlare di vittime 'minori' di fronte alla tragedia sisma. Lo fa con 'Vicini alla terra' la scrittrice Silvia Ballestra, che dà voce agli animali "non solo perché - dice - li amo ma perché mi sembrava una buona chiave per raccontare un territorio". Sulle sue pagine scorrono storie vissute attraverso il dolore che anche loro possono provare: per l'abbandono, la separazione forzata dai loro umani. Cani, gatti, ma anche animali d'allevamento.
"Che le nostre terre vivano anche grazie a loro - dice Ballestra - lo sappiamo tutti. E' stupefacente, allora, che si possa arrivare in ritardo con le stalle". La scrittrice ha voluto dare risalto all'opera dell'Enpa. "E' la prima volta che si fa un salvataggio di animali su così vasta scala", proporzionato a "un disastro così grande". La storia che l'ha più commossa? "Quella di Kid, il vecchio cane di Pescara del Tronto che non vuole lasciare il paese, e che è un po' il simbolo di questo terremoto". Tutti i diritti d'autore del libro saranno destinati all'acquisto di materiale didattico per le scuole dei centri colpiti dal sisma. (Ansa)
Quanti non pagano l'assicurazione dell'auto? Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti attraverso il coordinamento delle motorizzazioni civili ha stilato un elenco (aggiornato al 25 febbraio 2017) con tutti i comuni italiani in cui gli automobilisti non pagano la Rca auto e/o la revisione, obbligatorie per legge.
In provincia, il comune che evade di più è San Ginesio con il 15,8% su 2.209 veicoli. San Ginesio è anche il primo comune delle Marche seguito da Gagliole, con il 15,75% su 362, sul podio anche Cingoli con il 14,86% su 6.399. La media nazionale è del 13%, quella provinciale dell'8,26%.
Analizzando i dati, i comuni meno assicurati risultano, spesso, essere i più piccoli dove ci sono meno controlli da parte delle forze dell'ordine e dove mancano anche presidi di polizia locale. Tra gli altri comuni della provincia spiccano: Macerata 7.17% su 23.232 veicoli, Tolentino 8,61% su 10.785, Civitanova 9,95 su 23.126, Castelraimondo 6.58% su 2476, Matelica 6.98% su 5404, Camerino 7.76% su 4073, San Severino Marche: 7.60% su 7050, Sarnano 8.85% su 1864, Fiastra 5.90% su 356, Fiuminata 7.50% su 787, Muccia: 6.73% su 550. Chiudono la classifica Pioraco 5.39% su 631, Loro Piceno 4.91% su 1.283 e Sefro con 4.72% su 212 veicoli.
La classifica regionale prosegue con Montegrimano Terme (Pu, 14.21% su 584 veicoli), Sassofeltrio (Pu, 13.98% su 801 veicoli), Macerata Feltria (Pu, 13.40% su 1149 veicoli). Al settimo il piccolo comune di Gualdo (Mc, 13.24% su 476 veicoli). Rientrano nella top ten regionale anche Grottammare, 12.92% su 9.263 e San Benedetto del Tronto, 12.38% su 26.723.
In Italia molti veicoli circolano senza assicurazione obbligatoria. La situazione è più drammatica al sud: a Striano e Qualiano, in provincia di Napoli, il 46% circa dei veicoli non risulta assicurato. Spicca anche il casa di Oldenico, in provincia di Vercelli: 256 abitanti per 303 veicoli circolanti e la percentuale (49%) insospettisce non poco. Certamente, la crisi economica, le tariffe folli proposte da alcune compagnie assicurative e la soglia della povertà che cresce sono tra le cause principali dei mancati rinnovi. Una situazione che negli ultimi anni è, tuttavia, migliorata grazie ai provvedimenti presi da alcune amministrazioni locali.
È bene sottolineare che le cifre potrebbero essere sovrastimate perché nella stagione invernale molti automezzi sono fermi in garage, altri potrebbero essere sottoposti a sequestro e fermo amministrativo.
Qualche giorno fa, venerdì 5 maggio, dalla Sardegna è partito il primo giro d’Italia, il centesimo giro, quello in cui Michele Scarponi avrebbe fatto da capitano, dopo la rinuncia di Aru, quello in cui l’Aquila di Filottrano avrebbe dovuto dimostrare ancora una volta che come scala lui le montagne, con quelle gambe secche e il viso lavorato dal vento, non lo fa nessuno.
Scarponi non c’era venerdì in Sardegna: un tragico destino gli ha tolto la vita il 22 aprile nella sua Filottrano. Eppure tutto parlava di lui nell’isola dall’acqua color smeraldo. L’organizzazione del Giro ha deciso di dedicargli la salita del Mortirolo e un video celebrativo prima della partenza e, proprio in prima fila i ragazzi dell’Astana, la squadra di Michele, commossi hanno iniziato a far girare le ruote. Sono in otto, quelli con le divise blu come il cielo, sono in otto perché il loro capitano non c’è più e non è sostituibile, ci sono 16 ruote che girano e che percorreranno tutti i chilometri, tutte le salite e tutte le discese, poi ci sono quelle due ruote, ferme sopra l’ammiraglia, è lì la bici di Scarponi, per rassicurare tutti che nel gruppo “Michi c’è”, quel ragazzo con il sorriso stampato e la battuta sempre pronta, quello che per amor di squadra e del suo compagno Nibali si è fermato per accompagnarlo alla vittoria dello scorso Giro d’Italia.
L’Astana, squadra kazaka, sta portando avanti numerose iniziative in memoria di Scarponi e pochi giorni fa ha annunciato tramite l’ex ciclista, ora team manager della squadra, Alexander Vinokourov che continuerà a pagare lo stipendio di Michele donandolo alla famiglia: “pagheremo lo stipendio dell’anno di Michele Scarponi, lo doneremo alla famiglia, ad Anna e ai piccoli Giacomo e Tommaso”.
Anche l’Inter ha voluto regalare un pensiero ai piccoli gemelli Tommaso e Giacomo, regalando loro le maglie ufficiali da gioco in ricordo del grande tifoso nero azzurro che è sempre stato il padre. La moglie Anna ha ringraziato il club milanese e commosso il web con un post su Instagram che ritrae i due gemelli abbracciati con le maglie di fronte alla foto di “babbo”, come sempre in bici.
Una storia che continua a stringere il cuore, quella del ciclista di Filottrano, non solo il suo paese continua a mostrare il suo affetto verso il suo compaesano, ma è l’intero popolo italiano. Da sempre lungo le strade del Giro tutti nelle città e nei paesini, appassionati, grandi e piccini, si riversano nelle strade per vedere la carovana passare, per correre dietro e incoraggiare che sfida la montagna, novantanove volte su e giù per lo stivale, novantanove volte… la centesima Scarponi è in fuga, Michele ha già vinto nel cuore di tutti.