Raccogliere le deiezioni del proprio cane? Un gesto di civiltà e rispetto come lo è non lasciare in giro, o gettare a terra, i mozziconi di sigaretta.
Il Comune di Valfornace si dimostra sempre più amico degli animali e dell’ambiente. L’Amministrazione locale ha infatti deciso di installare in prossimità delle due aree camper di Pievebovigliana e Fiordimonte, ma presto ne arriveranno altri presso alcuni punti strategici del territorio che si trovano vicini ai luoghi particolarmente frequentati o a ridosso delle fermate di bus o dei punti per il conferimento dei rifiuti, posacenere a colonna e vere e proprie “dog toilet”.
“Come previsto dalla legge – spiega il vicesindaco Ivan Cecola - il padrone ha l’obbligo di raccogliere gli escrementi lasciati dal cane per strada portando con sé gli strumenti necessari alla raccolta, come il sacchettino, ma per facilitarne lo smaltimento abbiamo pensato di installare diversi cestini in tutto il paese. La raccomandazione è di utilizzarli nel rispetto degli altri e in segno d’amore per gli amici a quattro zampe”. La legge, peraltro, prevede sanzioni fino a 500 euro per chi non fa utilizzo degli appositi raccoglitori.
I carabinieri hanno soccorso, nella tarda serata di venerdì, una donna di 62 anni di Monsampietro Morico (Fermo), caduta in fosso a Sant'Elpidio Morico.
La scomparsa della donna, in stato confusionale e con problemi di deambulazione, era stata segnalata dalla figlia, convivente, ai carabinieri di Montegiorgio: la madre si era allontanata da casa a piedi, da sola, lungo la strada provinciale in direzione di Montelparo e non era stata da lei rintracciata.
I militari hanno immediatamente attivato un preliminare dispositivo di ricerca, rapido e accurato, che, nel giro di due ore, ha permesso di rintracciare la signora, prima ancora che fosse attivato il piano di ricerca della Prefettura di Fermo.
Una pattuglia della Stazione carabinieri di Montottone l'ha individuata in una zona campestre di Sant'Elpidio Morico, distante circa 500 metri da casa, in un fossato, dove era scivolata rimanendo incastrata tra i rovi riportando lievi lesioni agli arti inferiori.
I militari, con le dovute accortezze, l'hanno riportata sulla strada principale, a un centinaio di metri dal luogo del ritrovamento, affidandola poi lle cure dei sanitari del 118 che l'hanno trasportata presso l'ospedale di Fermo per accertarne lo stato di salute complessivo.
Nuove aperture straordinarie per il rilascio dei passaporti. "I cittadini che per il rilascio del passaporto hanno già fissato un appuntamento sull’agenda online per i prossimi mesi, ma che per particolari esigenze abbiano necessità di anticiparlo – fa sapere l’ufficio territoriale - potranno recarsi alla Questura di Macerata e al commissariato di Civitanova senza ulteriore appuntamento, rispettando le seguenti modalità di presentazione allo sportello per consegnare documentazione necessaria al rilascio del passaporto: 15 febbraio, 15 marzo, 15 aprile, 15 maggio, 15 giugno dalle 9 alle 14 i cognomi dalla lettera A alla lettera L; dalle 14 alle 19 i cognomi dalla lettera M alla Z”.
Violate le norme in materia di sicurezza: i carabinieri chiudono un centro massaggi di Tolentino. Con Il coordinamento del Comando provinciale di Macerata, ieri pomeriggio, la Compagnia di Tolentino ha effettuato un servizio a largo raggio unitamente ai carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro con la finalità di monitorare i cantieri e le attività commerciali del territorio.
A seguito di ispezione presso un centro massaggi, i carabinieri della locale Stazione, con l’intervento del reparto speciale con competenza in materia di lavoro, hanno denunciato il titolare dell’esercizio per gravi violazioni in materia di sicurezza.
Il comparto di specialità ha infatti contestato numerose trasgressioni della normativa, come la mancata elaborazione del documento di valutazione rischi, la “mancata formazione dei lavoratori”, l’omessa designazione del responsabile della sicurezza, impartendo le relative prescrizioni.
Al titolare, di origine cinese e residente fuori regione, sono state contestate sanzioni amministrative e ammende penali per 21.000 euro circa. Nelle more della regolarizzazione degli adempimenti previsti, l’attività commerciale è stata sospesa.
Via libera dalla Conferenza Regionale dei Servizi al progetto definitivo del nuovo polo scolastico di Tolentino e al relativo finanziamento di 31 milioni. Un passaggio decisivo per procedere poi il più celermente possibile alla pubblicazione del bando per la progettazione esecutiva e per i lavori. Il nuovo polo, dove verranno trasferite le scuole Frau (Ipia) e Filelfo (liceo classico, scientifico e coreutico ed istituto tecnico economico) per un totale di oltre 800 studenti e una superficie di circa 12mila metriquadri, verrà realizzato in contrada Pace (il lotto complessivo, invece, è di circa 26mila mq).
“Ringraziamo tutti gli Enti che sono stati coinvolti nell’apposizione dei pareri – commenta la consigliera provinciale con delega all’Edilizia scolastica, Laura Sestili -, in particolare l’Ufficio Speciale Ricostruzione, il Comune di Tolentino e il Comando dei Vigili del fuoco di Macerata. La costruzione del nuovo polo sarà determinante per la crescita non solo della città di Tolentino, ma anche dei territori limitrofi e la Provincia sta procedendo celermente per poter dare quanto prima l’avvio al bando”.
Come annunciato nelle scorse settimane dopo l’approvazione del progetto definitivo, il polo sarà suddiviso in tre distinti corpi di fabbrica e potrà arrivare ad ospitare fino a mille alunni, ripartiti in 44 classi. L’ampiezza dell’area e il concept del complesso edilizio sono tali da permettere anche un futuro ampliamento fino alla realizzazione di 50 aule. Nel progetto approvato il complesso centrale del primo corpo sarà dedicato alla didattica e alle attività complementari.
Qui si troveranno l’atrio dell’istituto Filelfo, la dirigenza didattica, la segreteria, l’infermeria e l’archivio. Inoltre saranno realizzate anche una palestra, due sale danza e una sala registrazione con relativi spogliatoi. Nelle due ali est ed ovest, oltre alle aule, ci saranno la biblioteca per gli alunni, le sale professori, l’archivio, alcuni spazi studio per gli studenti e i servizi igienici. Un secondo corpo sarà dedicato all’officina meccanica a servizio dell’Ipia, mentre nel terzo e ultimo complesso ci sarà una palestra di tipo B1, con funzione anche di Auditorium.
Tutta la struttura sarà accessibile alle persone diversamente abili e, nella parte esterna del polo, ci saranno anche ampi spazi verdi, percorsi pedonali e quattro aree riservate a parcheggi, realizzate con pavimentazioni drenanti. Il progetto prevede anche una stazione degli autobus a servizio degli studenti.
La visita a Matelica del presidente del Coni, Giovanni Malagò, è stata occasione per ufficializzare la nascita del tanto atteso palasport per il basket cittadino. A darne notizia è stata la Laura Brugnola, direttrice della Halley Informatica, che ha accolto l'illustre ospite nella sala conferenze della Fondazione Il Vallato.
«A partire dai primi anni 80, abbiamo sempre sostenuto il basket matelicese» ha esordito la Brugnola, per poi aggiungere: «Oggi supportiamo tante società sportive, dal ciclismo alle ginnaste di Fabriano, fino al calcio, ma la nostra principale passione ed il nostro maggiore impegno sono per il basket, maschile e femminile».
«Il nostro rapporto con le società Vigor Basket e Thunder Basket, presiedute rispettivamente da Monica Sonaglia ed Euro Gatti, va oltre la mera sponsorizzazione, abbraccia le tifoserie e simboleggia l’orgoglio cittadino. Sullo sport e sul basket in particolare abbiamo sempre investito, ma oggi siamo più che mai motivati e soddisfatti di promuovere: sana competizione, formazione all’impegno ed alla disciplina, condivisione di obiettivi di gruppo, socializzazione fisica, incontri di centinaia di persone che al palazzetto gioiscono e patiscono insieme».
«Per queste cose l'Halley Informatica ha in progetto la realizzazione di un nuovo centro sportivo fruibile dai ragazzi delle varie categorie con servizi ed uffici, facilmente raggiungibile e con ampio parcheggio, situato nella zona industriale dei Cavalieri».
La notizia, tanto attesa da mesi da tifosi e giocatori, ha colto nel segno, riempiendo tutti di entusiasmo. I primi a vedere il progetto, realizzato dello Studio tecnico matelicese dell'ingegner Filippo Sabbatucci, sono stati proprio il presidente Giovanni Malagò e il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. Essi hanno elogiato «il lavoro di un'impresa privata per la collettività ed apprezzando l’utilizzo dell’immobile esistente senza spreco di suolo e apportando un miglioramento di spazi esistenti».
«Il progetto - ha concluso Brugnola - prevede tre campi da gioco: uno con circa 1.200 posti, uno con 500 posti e uno per soli allenamenti oltre ai servizi collegati: palestra, zona di accoglimento del pubblico, quattro spogliatoi e spazi a disposizione delle società sportive».
«La Halley, come tante altre aziende, vive nel territorio e con il territorio. Il territorio ha bisogno di aziende e le aziende hanno bisogno delle risorse, prevalentemente umane, del territorio. Una sinergia dispensabile, ma che non è mai così semplice come si potrebbe immaginare».
«Tra aziende e territorio deve esistere un “amore” che si esprime anche con questi gesti ed altri come la fondazione “Il Vallato”. Negli eventi sportivi e nei momenti formativi e ludici ci sono opportunità per stare insieme in modo propositivo e partecipativo. Promuovere i valori dello sport è quindi un asset importante per creare benessere sociale, migliorare la qualità della vita e creare un terreno fertile per far crescere giovani ed aziende. Molti nostri dipendenti provengono dal mondo dello sport e alcuni, anche se avanti con gli anni, ancora lo praticano».
Un 36enne anconetano, operatore del numero di emergenza unico europeo (NUE) 112, è stato arrestato nel pomeriggio di ieri dagli agenti della Squadra Mobile, sezione antidroga di Ancona.
L'uomo aveva appena terminato il suo turno di lavoro nella centrale operativa in via Sanzio quando è stato raggiunto dagli agenti della Squadra Mobile che da qualche tempo lo pedinavano e sospettandolo di detenzione di stupefacenti.
Identificato e perquisito, in tasca gli sono stati trovati tre involucri contenenti cocaina. È dunque scattata anche la perquisizione domiciliare a seguito della quale la polizia ha trovato oltre mezzo etto di sostanza stupefacente, e in un momento successivo bilancini di precisione e 500 euro in contanti.
Accusato di detenzione ai fini di spaccio, il 36enne è stato processato per direttissima nella mattinata di ieri; l'arresto è stato convalidato e il giudice ha disposto la misura cautelare dell'obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria, fino all'udienza fissata per il 17 marzo.
Lutto a Corridonia per la morte di Alessandro Coppari, 44 anni; dopo aver combattuto contro una grave malattia, proprio quando sembrava essere riuscito a sconfiggerla, due giorni fa è stato colto da un malore. Portato in ospedale si è poi spento nella notte. Sempre sorridente, allegro e ben voluto da tutti, aveva una splendida famiglia una moglie e tre figlie molto amate. Abitava nella zona industriale di Corridonia e lavorava all’ipermercato Conad del Cuore Adriatico di Civitanova. La notizia della sua scomparsa ha lasciato sgomenta un'intera comunità. Il funerale verrà celebrato oggi (sabato 11 febbraio), alle 15, nella chiesa della Sacra Famiglia a Corridonia. La famiglia ha chiesto, al posto dei fiori, di raccogliere offerte per la locale sezione della Croce Verde.
“Ribadiamo la necessità che si ragioni sulla terza corsia o sull'arretramento dell'autostrada A14, ma prendiamo anche atto che, nonostante l'ultima campagna elettorale sia stata incentrata sul tema delle infrastrutture, nella legge di bilancio non c'è un euro per l'A14".
Lo ha detto il deputato Pd Augusto Curti, presente oggi pomeriggio insieme a diversi sindaci marchigiani con fascia tricolore al presidio nei pressi del casello autostradale di Grottammare per porre l'attenzione sulla pericolosità del tratto autostradale tra Marche e Abruzzo, a causa dei cantieri che si susseguono da anni.
Sabato scorso nella galleria Castello hanno perso la vita tre persone di Montesilvano: un padre e due dei suoi tre figli, il terzo è in gravi condizioni ad Ancona (leggi qui il bollettino medico odierno)."Chiediamo che venga fatta chiarezza sulla sicurezza del tratto - ha aggiunti Curti -, fermo restando la necessità che siano eseguiti i lavori, in tempi celeri".
"Non voglio credere che non ci siano mezzi più sicuri di quelli messi in campo fino ad ora per fare in modo che i cantieri, seppur necessari, vadano più in fretta e siano più sicuri per gli automobilisti", ha osservato il sindaco di Grottammare Enrico Piergallini.
"L'incidente di qualche giorno fa - ha aggiunto - ha dimostrato che la situazione non è più confinabile in un problema locale, ma è una questione nazionale. L'A14 è la sesta autostrada della rete viaria italiana per incidenti, che per altro aumentano a livello esponenziale in estate”.
“Non è un problema che possono risolvere i sindaci: lo deve risolvere il Ministero", ha aggiunto. Presente anche la Provincia di Ascoli. Il presidente Sergio Loggi ha chiesto la "definitiva messa in sicurezza dell'arteria", lanciando un appello a Autostrade per l'Italia e alla Regione Marche "perché si adoperino a porre rimedio alle criticità, ponendo fine ad un tributo di sangue che non può essere più ammissibile".
Per Francesco Ameli, segretario provinciale Pd, "è finito il tempo delle promesse e delle intenzioni, a Regione e Governo chiediamo in maniera netta la risoluzione delle problematiche ed una chiara visione sulla terza corsia o sull'arretramento. Il piceno e le Marche non possono più aspettare indecisioni".
(Foto Ansa)
Proprio oggi, il 10 febbraio, giorno riconosciuto dalla Repubblica Italiana per il ricordo dei martiri delle Foibe e degli esuli istriani, fiumani e dalmati, all’Ipsia di Corridonia si è tenuto un incontro con gli studenti delle classi quinte su una pagina buia della storia che è rimasta per molto tempo taciuta.
Sono intervenuti il dirigente Gianni Mastrocola per un saluto, l’assessore alla politiche giovanili Gemma Acciarresi che ha fatto una breve presentazione del tema, la sindaca Giuliana Giampaoli "ringraziando l’istituito per la costante e preziosa collaborazione", il presidente dell’ANVGD Marche sud Orazio Zanetti Monterubbianesi e Livilla Sivocci esule da Pola.
Il primo intervento è stato di Orazio Zanetti il quale ha fatto una panoramica del contesto storico dell’epoca, per poi passare ad affrontare l’orribile tema delle foibe e dell’esodo che ha costretto migliaia di italiani a lasciare le proprie terre in cerca di un posto sicuro.
Intervento molto suggestivo e commovente quello di Livilla Sivocci, all’epoca bambina che ha vissuto in prima persona questi tragici eventi, dai bombardamenti di Pola, alla strage di Vergarola che l’ha portata insieme alla sua famiglia ad abbandonare la propria casa per trovare riparo a Trieste e poi stabilirsi definitivamente a Recanati.
Da sottolineare la molta attenzione con cui i ragazzi hanno ascoltato queste storie e infatti a fine incontro molte sono state le domande poste sia all’esule che al presidente dell’associazione che poi ha fatto un augurio ai ragazzi chiedendo di ricordare e quindi dare "dignità ai tanti italiani che hanno subito questo tragico evento e di essere sempre curiosi in modo che non si ripeta più ciò che è successo".
Un regalo inaspettato quello di Orazio Zanetti Monterubbianese che ha manifestato la volontà di regalare all’Istituto una parte della sua biblioteca. “Come amministrazione riteniamo doveroso rispettare, commemorare e ricordare chi diede un così grande e lampante esempio di amore per la Patria e per la libertà”, ha concluso la sindaca Giampaoli.
Migliorano le condizioni del 12enne di Montesilvano (Pescara) ricoverato nella Rianimazione pediatrica del Salesi, ad Ancona, dopo essere rimasto ferito cinque giorni fa nel tragico incidente sull'A14 a Grottammare in cui sono morti il padre Andrea Silvestrone, la sorella di 14 anni e il fratellino di 8 anni.
“Sebbene permanga concreto il rischio di complicanze” – si legge in una nota dell’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche – le condizioni del piccolo “risultano progressivamente migliorative con un quadro di stabilità emodinamica, respiratoria e metabolica”.
“Alle ore 12:00 (di oggi) il paziente è stato estubato e raggiunto immediatamente dalla madre, che ha interagito con lui. La prognosi resta riservata”.
Si è conclusa all'ospedale Murri di Fermo, nel pomeriggio di ieri, una complessa procedura di prelievo multiorgano, avviata nella notte e resa più difficile dalle avverse condizioni meteorologiche che hanno reso proibitivi gli spostamenti.
Le procedure sono iniziate il giorno precedente in Rianimazione dove è deceduto, per una gravissima emorragia cerebrale, il 56enne Priamo Palmieri, istruttore di tiro con l’arco e gioielliere di Pieve Torina
Dopo il sisma del 2016, Palmieri si era trasferito a Porto Sant'Elpidio (Fermo). Era un convinto sostenitore della donazione, specie dopo l'intervento al cuore a cui si era sottoposto ad Ancona e che gli aveva restituito la vita, ricorda una nota dell'Ast di Fermo.
La complessa macchina della donazione ha impegnato un team multidisciplinare: laboratorio analisi, neurologia e neurofisiopatologia, direzione medica ospedaliera di Fermo, il personale delle unità di chirurgia, urologia, nefrologia e dermatologia, l'anatomia patologica di Torrette di Ancona, il Centro tipizzazione tissutale di Milano.
La rete trapiantologica nazionale, coordinata a livello regionale dalla dottoressa Francesca De Pace e locale dalla dottoressa Daniela Fiore, allocava gli organi trapiantabili secondo una rigorosa e complessa lista di attesa nazionale. Alle 16:30 è terminato l'accertamento di morte.
Da lì è scattata una corsa contro il tempo: il prelievo era previsto per le 6 di mattina, ma alle 3 ha cominciato a nevicare pesantemente. Il personale di sala non ha esitato a partire alle 3:30 del mattino, nel timore di non arrivare in tempo.
Tre equipe chirurgiche si sono avvicendate nel prelievo di polmoni, fegato, reni e cornee. "Il dono è un gesto di solidarietà sociale, è uno di quei doveri che ci ricorda l'articolo 2 della Costituzione Italiana - osserva l'Ast -. La sanità diventa buona sanità quando incontra una eccellente società".
"Ed un'eccellente società è fatta dallo spirito di abnegazione di un team di giovani medici e infermieri che compiono il miracolo, durante una notte di neve, di moltiplicare la vita e da un uomo, un padre, uno sposo che decide, in vita, di diventare un donatore".
Avventura a lieto fine per un'anziana affetta da Alzheimer allontanatasi dalla propria abitazione, a Jesi e salvata da due carabinieri.
Erano le 7:40 di questa mattina quando due militari dell'Aliquota Radiomobile della Compagnia carabinieri di Jesi, percorrendo una via centrale della città, hanno notato la pensionata che camminava, vestita con abiti leggeri nonostante il freddo pungente, impaurita e smarrita.
I due militari l'hanno fatta accomodare all'interno dell'autovettura di servizio, avendo cura di riscaldare bene l'abitacolo, e dopo averla rassicurata sono riusciti ad ottenere informazioni attraverso le quali è stato possibile rintracciare la figlia della donna, che la stava già cercando.
L'anziana, approfittando di un momento di distrazione, era uscita intorno alle 6:30 di casa, distante alcune centinaia di metri dal luogo del ritrovamento, e si era avventurata per le strade della città, senza una meta. Quando ha potuto riabbracciare la madre, la figlia ha ringraziato i due militari, sottolineando l'umanità e la gentilezza delle loro azioni.
Questa mattina si è tenuta la cerimonia annuale di commemorazione della morte dell'ex questore reggente di Fiume Giovanni Palatucci, a Villa Potenza, nei giardini pubblici intitolati a suo nome dal 2005. A officiare l'evento è stato il vescovo di Macerata Nazzareno Marconi.
Alla cerimonia hanno preso parte anche il questore Vincenzo Trombadore, il prefetto Flavio Ferdani, il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli, l'assessore Paolo Renna, il comandante provinciale dei carabinieri, il comandante provinciale della guardia di finanza, il comandante provinciale dei vigili del fuoco, il comandante della polizia locale di Macerata, tutti i funzionari della Questura di Macerata e il presidente dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato Giorgio Iacobone insieme ad una nutrita rappresentanza dell'associazione stessa.
Sono stati presenti, inoltre, circa 60 bambini della scuola primaria "Anna Frank" di Villa Potenza insieme ai loro insegnanti e al dottor Trubbiani, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo "Enrico Fermi". Il questore Trombadore ha ricordato la figura di Palatucci, nominato "giusto tra le Nazioni" nel 1990, destinatario di un processo di canonizzazione nel 2000 e dichiarato "servo di Dio" nel 2004.
In merito alla testimonianza dell’operato di Palatucci a favore degli ebrei durante il secondo conflitto mondiale gli alunni della primaria hanno letto alla platea presente la biografia dell'ex questore. Nei giardini è stato, inoltre, piantumato un ulivo e apposta una targa a memoria di Palatucci.
Firmato l’accordo quadro tra la struttura commissariale e le Università di Camerino e Politecnica delle Marche allo scopo di individuare gli interventi prioritari per rendere più sicure le aree colpite dall’alluvione del 15 settembre 2022.
L’accordo quadro è stato voluto dal presidente della Regione, Francesco Acquaroli, e dal vicecommissario all’emergenza alluvione, Stefano Babini per promuovere studi scientifici di sintesi ricorrendo alle tecnologie più moderne e giungere a una rapida valutazione di fattibilità di tutte quelle opere urgenti che possono comunque essere realizzate anche in attesa della definizione di un piano complessivo per la sicurezza del bacino del Misa Nevola, in cui si integreranno.
“È una iniziativa importante – ha affermato il presidente Francesco Acquaroli – che conferma che si sta lavorando anche sulla programmazione degli interventi per la mitigazione dei rischi, per realizzare opere che possano mettere in sicurezza in maniera strutturale il territorio con un approccio scientifico”.
“Al centro dell’accordo con le due università marchigiane, eccellenze a livello nazionale, c’è una collaborazione di natura tecnico-scientifica - spiega il vicecommissario Stefano Babini - Si tratta di una sinergia finalizzata a individuare con urgenza tutte le misure che possono essere tradotte in progetti per rendere più sicuro nell’immediato un territorio che ha mostrato grande fragilità anche in relazione alla frequenza elevata degli eventi calamitosi che lo colpiscono”.
Nell’immediato si avvieranno i sopralluoghi con i tecnici di Unicam e Unipvm, per individuare gli ambiti specifici di indagine cui seguiranno le singole convenzioni, nell’ottica di promuovere azioni in parallelo per contrarre i tempi.
“Le competenze dell’Università sono messe a sistema per offrire un supporto completo e multidisciplinare - afferma Gian Luca Gregori, Rettore dell’Università Politecnica delle Marche - a conferma della vocazione dell’Ateneo di fare squadra con gli altri Enti e Amministrazioni del territorio, mettendo la migliore ricerca scientifica al servizio della comunità e dei cittadini”.
“L’Università di Camerino - sottolinea il rettore Claudio Pettinari - ha prontamente accolto la richiesta della Struttura Commissariale mettendo ancora una volta a disposizione del territorio le competenze, le tecnologie, il know-how dei propri ricercatori e delle proprie ricercatrici, nei settori inerenti gli obiettivi dell’accordo, per poter effettuare valutazioni del rischio, individuare le criticità, proporre la pianificazione di eventuali azioni di mitigazione del rischio stesso”.
Civitanova Marche ha celebrato il "Giorno del Ricordo" in memoria delle Vittime delle foibe, dell’Esodo Istriano, Fiumano, Giuliano e Dalmata e delle vicende del confine orientale avvenute nel secondo dopoguerra. Una giornata dedicata all’informazione e alla riflessione su una delle tragedie del secolo scorso che per molti anni non venne raccontata nei libri di storia.
Le celebrazioni hanno preso avvio alle ore 8:30 con la deposizione da parte del Presidente del Consiglio, Fausto Troiani e del sindaco, Fabrizio Ciarapica di due corone d’alloro presso i giardini dedicati a Norma Cossetto sul Lungomare Sud, e presso il monumento dedicato ai "Martiri delle Foibe", in piazza Abba. Ad accompagnare il primo cittadino e il presidente Troiani, l'assessore ai servizi socio educativi, Barbara Capponi, il vicesindaco Claudio Morresi e alcuni consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, oltre alle massime autorità militari locali e a rappresentanti dell'Anmi, l’Associazione Nazionale dei Marinai d’Italia.
La Giornata commemorativa è proseguita poi, alle 9:30, nel Consiglio Comunale aperto organizzato all’Auditorium dei Licei Da Vinci alla presenza di circa trecento studenti e con la testimonianza del civitanovese Lucio Sotte, figlio di esuli istriani. Ad aprire e condurre i lavori è stato il presidente Troiani che, dopo i saluti di rito, ha dichiarato: "Il massacro delle Foibe è senza dubbio una pagina buia della storia nazionale e internazionale per troppo tempo dimenticata. L’istituzione del Giorno del Ricordo, nel 2004 con una legge, ha permesso finalmente alla tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, di conquistare la dignità della memoria ed arrivare semplicemente a rendere giusto onore al sacrificio umano".
"La storia - ha proseguito Troiani - è testimonianza di ciò che è stato. E come tale non va taciuta, ma ricostruita, documentata, studiata e tramandata e deve indurci a lavorare costantemente sulle nuove generazioni, educandole al rispetto dell’altro, al confronto e al riconoscimento per costruire, giorno dopo giorno, una comunità consapevole di ciò che è stato. Solo dalla piena coscienza e conoscenza di ciò che è avvenuto, possiamo maturare la giusta determinazione a fare in modo che simili avvenimenti non accadano più in futuro".
A prendere la parola dopo Troiani è stato il sindaco Ciarapica che ha ricostruito la storia di quegli anni terribili dal ’43 al 45’ che avvennero sul versante del nord est d’Italia, snocciolando numeri di vittime infoibate e esuli costretti a scappare e a trovare rifugio in Italia e nel mondo
"Oggi - ha dichiarato Ciarapica - è l’occasione per rendere omaggio a tutte quelle vittime e a tutti gli esuli che furono coinvolti in quella guerra terribile e silenziosa che ebbe origine da territori contesi, ma anche un momento di pacificazione, abbandonando finalmente risentimenti e divisioni che devono coinvolgere tutti a prescindere dalle ideologie politiche. Così come dobbiamo essere fermi nella condanna nei confronti di ogni dittatura, sia essa di destra o di sinistra".
Infine, Ciarapica si è rivolto direttamente agli studenti presenti: "È attraverso la cultura, la conoscenza e il rispetto che potremo costruire, tutti insieme, un futuro migliore. A voi ragazze e ragazzi che rappresentate il nostro futuro, faccio un appello affinché siate portatori di pace e perché l’intelligenza degli uomini sia impiegata solo in una direzione: per il bene, per il progresso, per l’emancipazione dei diritti e mai più per la distruzione".
Il terzo intervento istituzionale è stato quello dell'assessore Barbara Capponi che ha lavorato a stretto braccio con gli istituti cittadini e in particolare con l'istituto Grafico e Comunicazione. Infatti, il manifesto del ‘Giorno del Ricordo’, è stato realizzato dallo studente del Bonifazi, Leonardo Squadroni.
"Chiacchierando con i vostri colleghi dell'istituto grafico pubblicitario - ha sottolineato Capponi -, è emersa una questione che stamattina giro a voi: c'è un eccidio più meritevole di altri di essere ricordato? Ci sono dei morti che sono più importanti di altri? Nessuno mi risponde, sapete già la risposta. Però, volevo sollevare due questioni con voi: la prima che io vi ho messo in grande difficoltà, perché vi ho fatto una domanda sbagliata ma nessuno lo ha detto, perché è difficile dire all'assessore che la domanda che fa è sbagliata. Lo capisco però sarà questo quello che farà la differenza, quella di avere un pensiero critico nelle situazioni e dovrete avere il coraggio di dire ‘no’ a quello che influencer importanti vi proporranno".
"L'altra è che ci sarà sempre un motivo - ha proseguito Capponi - perché qualcuno possa essere ritenuto più meritevole o meno meritevole, finché non entriamo tutti nell'ottica che la vita di ciascuno sia preziosa. Il mio augurio è che oggi sia questo il vostro ricordo, perché voi possiate costruire per voi e per altri ricordi tutti meritevoli, perché tutti meritano ricordi belli".
La testimonianza del dottor Lucio Sotte, figlio di esuli istriani, è stata particolarmente chiarificatrice per la ricostruzione di ciò che avvenne in quella guerra. Dopo aver raccontato le vicende della sua famiglia che riuscì a scappare, ha fatto una ricostruzione storica di ciò che avvenne soprattutto dopo il 1945.
"I problemi iniziarono dopo il 1945, quando il regime di Tito iniziò la sua vendetta - ha detto Sotte - fu un genocidio? Probabilmente sì. Fu pulizia etnica? Sicuramente sì. Il clima di violenza aveva l’obiettivo di far sì che gli italiani, che erano tantissimi, se ne andassero e che quelle terre diventassero in tutto e per tutto jugoslave. A venire uccisi furono in primis i rappresentanti del Partito Fascista, poi quelli delle forze dell’ordine; quindi, italiani che avevano la sola colpa di essere tali e alla fine anche oppositori vari, qualsiasi persona venisse considerata genericamente un nemico".
"Gli italiani erano visti come tutti fascisti e padroni, per cui andavano eliminati - ha proseguito Sotte -. A Pola su 31 mila abitanti, in 28.500 se ne andarono. Mia madre era nelle liste di coloro che dovevano finire nelle foibe. Non ci finì solo perché aveva un amico partigiano che ogni volta metteva il suo nome in fondo alla lista, rinviando continuamente la sua esecuzione. Non ce la fece invece l’allora fidanzato di sua sorella: era slavo, ma era benestante e non si era iscritto ai partigiani per cui era malvisto e fu ucciso anche lui. Mio padre e mia madre furono tra gli ultimi a lasciare Pola: lo fecero solo 15 giorni dopo la nascita di mio fratello maggiore, il 5 settembre 1947, 10 giorni prima dell’entrata in vigore degli accordi con i quali la città diventava ufficialmente jugoslava".
"La stragrande maggioranza dei profughi finirono nei campi profughi, realtà di miseria e povertà, ma i miei da questo punto di vista furono fortunati: essendo insegnanti trovarono lavoro prima in Piemonte e poi, dal 1950, a Civitanova. Qui sono nato io nel 1951 e ricordo ancora quando, nel 1956, una volta calmatesi le acque, tornammo in Istria. Ci tornammo perché la mia famiglia era divisa a metà: i fratelli di mio padre erano tutti venuti in Italia, ma i parenti di mia madre erano rimasti là. Ricordo – ha concluso Sotte - distintamente la situazione: si parlava sottovoce perché c’era una dittatura e non si voleva correre rischi di essere ascoltati e poi ricordo i cimiteri, dove al posto delle croci c’erano tante stelle rosse. Il Partito comunista imponeva a tutti i dipendenti statali di avere la stella rossa al posto della croce sulla bara, ma all’epoca era praticamente impossibile non essere dipendenti statali".
Al termine degli interventi, gli studenti hanno presentato i loro lavori realizzati attraverso video, letture e musica. Gli istituti che hanno partecipato con elaborati, sono stati: la Scuola Media Mestica di Via Tacito, l’Istituto Bonifazi, Sezione grafica e Comunicazione, il Liceo Classico Da Vinci, l’IPSIA F. Corridoni e il Liceo di Scienze Umane, Stella Maris. All'ingresso dell'Auditorium sono stati esposti i lavori grafici degli studenti.
Nuovo ruolo all’interno di Fratelli d’Italia per Raffaele Anselmi, capogruppo consiliare di minoranza a Monte San Martino. Anselmi, infatti, nei giorni scorsi è stato chiamato a far parte del direttivo provinciale di Macerata del partito di Giorgia Meloni composto dal segretario provinciale, consiglieri regionali, deputati e senatori, presidenti di Regione e sindaci di capoluogo, oltre ai membri direzione nazionale e assemblea nazionale che ne fanno parte di diritto.
“Essere stato chiamato nel direttivo provinciale di Fratelli d’Italia è per me è un grande onore” - ha commentato Anselmi- “e sicuramente una responsabilità della quale mi faccio volentieri carico. Cercherò di onorare al meglio il compito che mi è stato assegnato, soprattutto come rappresentante del territorio dell’entroterra maceratese”.
“Ringrazio in particolare la senatrice Elena Leonardi, coordinatrice regionale del partito, e il segretario provinciale Massimo Belvederesi per avermi voluto al loro fianco, certo di poter ricambiare con impegno e professionalità la loro fiducia”.
Nel Giorno del Ricordo, solennità civile nazionale che si celebra ogni anno il 10 febbraio, la città di San Severino Marche si è fermata per rendere il doveroso omaggio alle tante vittime dei massacri delle foibe e alle sofferenze legate all'esodo istriano, fiumano, giuliano e dalmata.
Istituito nel 2004, il Giorno del Ricordo rappresenta un momento di riflessione e silenzio su una delle più gravi e drammatiche tragedie del Novecento. La data prescelta è il giorno in cui, nel 1947, furono firmati i Trattati di pace di Parigi che assegnavano alla Jugoslavia l’Istria, il Quarnero, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia, in precedenza facenti parte dell’Italia.
La cerimonia, organizzata dal Comune, è stata aperta dalla deposizione di una corona di alloro, sulle note dell’Inno di Mameli cantato dai piccoli componenti del MitiCoro dell’associazione Virgilio Puccitelli diretti dal maestro Riccardo Brandi, al monumento dei Caduti. Poi ci si è spostati al teatro Italia per i discorsi ufficiali che sono stati introdotti da quello del sindaco della Città di San Severino Marche, Rosa Piermattei.
"Come ha avuto modo di ricordare nel passato recente il nostro presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per troppo tempo la tragedia delle foibe e dell’esoldo hanno costituito una pagina strappata nel libro della nostra storia - ha esordito il primo cittadino settempedano - Noi tutti dobbiamo invece ricordare per non dimenticare, dobbiamo conoscere per non perderci in oscure ricostruzioni e per non indurre in errore soprattutto le nuove generazioni. È per i giovani che dobbiamo rinnovare, seppure nel dolore, certi momenti".
"Prezioso - ha poi concluso il primo cittadino settempedano - è stato il contributo delle associazioni degli esuli per riportare alla luce vicende storiche oscurate o dimenticate, e contribuire così a quella ricostruzione della memoria che resta condizione per affermare pienamente i valori di libertà, democrazia, pace che sono alla base della nostra convivenza civile".
A prendere la parola, a nome dell’Unione degli Istriani, è stato Giovanni Piloni che, in un discorso segnato dall’emozione, ha ricordato: "Oggi, 10 febbraio, commemoriamo le migliaia di italiani della Venezia Giulia e della Dalmazia che, dal 1943 in poi, vennero barbaramente assassinati dai partigiani comunisti slavi e italiani per il solo fatto di essere italiani. Commemoriamo altresì l'esodo di 350mila nostri connazionali dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia, terre storicamente ed indissolubilmente legate all’Italia e alla sua storia".
"In conclusione – è stata la voce del rappresentante dell’Unione degli Istriani, Giovanni Piloni – oggi commemoriamo una pagina della storia d’Italia volutamente occultata per 60 anni e da molti, ancora oggi, negata e vilipesa. Per questo, al fine di rendere giustizia alla memoria dei tanti italiani orrendamente assassinati e agli esuli, ultimi testimoni dell’italianità adriatica orientale, vi invito a difenderne la dignità e il ricordo, la drammatica storia, le enormi sofferenze subite. Parlatene, leggete, studiate, approfondite, raccontate ai vostri figli questa storia, andate a visitare quelle che erano le nostre città e le nostre case, tramandate il ricordo".In teatro i discorsi ufficiali sono stati intervallati da brani candati dalle piccole voci bianche del MitiCoro dell’associazione Virgilio Puccitelli.
Anche a Tolentino è stato celebrato il Giorno del Ricordo. Come tutti gli anni al Parco Vittime delle Foibe, in viale Benadduci, si è tenuta la manifestazione ufficiale con la Deposizione della Corona di Alloro.
A seguire i saluti e gli interventi del sindaco Mauro Sclavi, del presidente del Consiglio comunale Alessandro Massi Gentiloni Silverj e del sindaco e presidente del Consiglio comunale dei Ragazzi. Presente una rappresentanza degli studenti dell'IIS "F. Filelfo", dell'Ipsia "R. Frau" e il Consiglio comunale dei Ragazzi.
Le celebrazioni del Giorno del ricordo continueranno sabato 18 febbraio, alle ore 17:00, alla Galleria Sangallo, in piazza della Libertà, con l’inaugurazione della mostra "L'esodo degli italiani dall'Istria, Fiume e Dalmazia" a cura dell’Unione degli Istriani - Libera Provincia dell’Istria in esilio. L’esposizione rimarrà aperta al pubblico dal 18 febbraio al 5 marzo.
Gli eventi sono promossi dal Comune di Tolentino in collaborazione con gli Istituti comprensivi Don Bosco e Lucatelli, l’Istituto d’istruzione superiore Filelfo, l'Ipia Frau, l'Unione degli Istriani - Libera Provincia dell’Istria in esilio, l'Associazione Nazionale Dalmata – Tolentino.
Incontro-confronto, nella sala giunta del Comune di Civitanova, tra amministrazione, Atac e alcune associazioni del territorio. Obiettivo, gettare le basi per una sempre più proficua collaborazione, a partire da un contributo, pari a 30mila euro, che "Atac ha deciso di stanziare a sostegno di realtà - ha detto il sindaco Fabrizio Ciarapica - che si impegnano in prima persona per il bene della comunità. Il vostro generoso impegno, spinto unicamente dal desiderio di una società sempre più integrata e inclusiva, non può prescindere da un supporto, che come amministrazione non vogliamo mai far mancare".
"Siete motivo di orgoglio e testimonianza di una comunità viva. Vi sono grato per quello che fate e per quello che continuerete a fare al servizio della nostra città. Ringrazio Atac per aver deciso di destinare parte degli utili dell’azienda alle associazioni". "Con questo contributo - ha detto Massimo Belvederesi, presidente Atac - vogliamo dare una mano alle associazioni del territorio che stanno svolgendo un ottimo lavoro. Non ci interessa se è stato fatto prima oppure no".
"L'importante è che abbiamo iniziato e che la nostra volontà è quella di continuare anche nei prossimi anni. Se ci saranno altri progetti siamo disposti a valutarli. Il nostro impegno - ha concluso - è quello di fare sempre di più e meglio".
Presenti all'incontro il sindaco Fabrizio Ciarapica, il presidente dell'Atac Massimo Belvederesi, il vicesindaco Claudio Morresi, l'assessore ai Servizi Sociali Barbara Capponi e le associazioni: Fiorenza Perugini delegata Ant, Amerina Orioli presidente dell'associazione "Come Ginestre", Francesca Biondi e Gloria Bedini per l'Anffas, Don Emilio Rocchi parroco di Santa Maria Apparente, Barbara Moschettoni per la Caritas, Elisa Melappioni presidente dell'associazione "Attivamente Alzheimer" insieme a Barbara Mazzoli. Per la Croce Verde presenti Maurizio Petrucci insieme ai consiglieri Sabina Manci, Mauro Fermani e Giuseppe Caputo.
"È bello vedere tante realtà del territorio con le quali il mio assessorato collabora già - ha detto l'assessore Barbara Capponi - Questo incontro è utile per confrontarsi e capire come possiamo aiutarvi nella vostra attività. È vero, le esigenze sono tante. Gli ultimi anni hanno cambiato la geografia dei bisogni, esasperando, e facendo emergere nuove criticità. Per questo ringrazio e sono grata a Atac per questa decisione presa in un momento particolare come quello che stiamo vivendo".
Oltre 12 milioni di euro per l’adeguamento sismico del polo scolastico in via Madonna delle Carceri, dei licei “Varano” e dell’Ipia, la costruzione di una palestra e il completamento dell’auditorium a servizio delle scuole. Questi i fondi complessivi, in parte arrivati dal Ministero, in parte dall’Ufficio Ricostruzione che si aggiungono ai residui dei fondi sisma del 1997, che la Provincia sta investendo in questi anni sugli istituti di Camerino.
Nei giorni scorsi, in particolare, sono entrati nel vivo i lavori per la copertura della palestra del nuovo polo scolastico che prevede un investimento di 940mila euro (fondi Miur e Usr). “A seguito del terribile sisma del 2016, per evitare ulteriore consumo di suolo, la Provincia ha previsto il trasferimento dei licei dalla sede del centro storico (dichiarata inagibile) al nuovo polo scolastico – spiega il presidente Sandro Parcaroli – decidendo di sopraelevare la palestra esistente, prevedendo la chiusura dell'attuale campetto all’aperto posto in copertura. La struttura portante è costituita da pilastri controventati in acciaio e copertura in legno lamellare, con travi portanti lunghe 36 metri e alte 2.50. Prevista anche una chiusura laterale a mezzo di pannelli sandwich e infissi performanti”.
"Il progetto definitivo è stato redatto internamente al settore Ricostruzione, patrimonio ed edilizia scolastica della Provincia, mentre i lavori sono stati aggiudicati, con un appalto integrato, alla ditta Torelli e Dottori, in collaborazione con l’ingegner Alessandro Balducci per la progettazione esecutiva della nuova struttura della palestra e l’adeguamento sismico di quella esistente. I lavori sono diretti dal personale interno della Provincia e la fine del cantiere è prevista per settembre 2023".
Accanto a questo importante intervento proseguono i lavori per l’adeguamento sismico e il completamento dell’auditorium, per cui è previsto un finanziamento di 800mila euro (fondi Usr), mentre altri 3.866.500 euro serviranno per l’adeguamento sismico del liceo classico-scientifico “Varano” e 2.670.000 euro per l’adeguamento sismico del polo scolastico (progettazione definitiva già in corso).
Sono in corso le progettazioni anche per i lavori di adeguamento sismico dell’Ipia (intervento a cui è destinato un milione di euro) e per l’adeguamento sismico dei laboratori con demolizione e ricostruzione del corpo B (1.055.880 euro). Tra i lavori che si stanno portando avanti, ulteriori 900mila euro sono stati investiti per le opere interne ed esterne del nuovo polo scolastico, altri 100mila per la prevenzione incendi, mentre 857.850 euro per l’adeguamento sismico dei laboratori del corpo A.
“Questi progetti dimostrano che la Provincia sta intervenendo per garantire sicurezza e spazi adeguati agli studenti e a tutto il personale che lavora negli istituti di Camerino – conclude Parcaroli -. Non ci siamo dimenticati del territorio, siamo consapevoli delle difficoltà che ha affrontato e che continua ad affrontare e non c’è alcuna volontà da parte mia o dell’Ente, come mi è capitato invece di sentire, di ridimensionare l’offerta formativa o voler penalizzare l’entroterra”.